LA VITA DURA DELL’ARCHEOLOGO
Agatha Christie racconta le sue esperienze in Siria nel libro intitolato Viaggiare è il mio peccato. In quelle pagine narra con grande senso dello humour i tanti disagi che la spedizione dovette affrontare: per esempio, il fortunoso alloggio nel sito archeologico siriano di Chagar Bazar. Una volta arrivata con suo marito, trovò la casa che avevano preso in affitto
«non tinteggiata, sporca e abitata da sette famiglie armene». Dopo un lungo dialogo avevano ottenuto che «donne, bambini, uccelli in gabbia, gatti e cani, piangendo, gridando, strillando, insultando, pregando, ridendo, miagolando, chiocciando e latrando, abbandonassero il recinto». Tuttavia, quella stessa notte, distesi sulle loro brande, sentirono orde di topi camminare tutt’intorno. Dopo aver tappato i buchi in camera da letto, imbiancato e
portato un gatto, il problema sembrava risolto. E invece peggiorò ulteriormente, visto che a quel punto comparvero le pulci. Così riferisce la scrittrice: «I letti, cosparsi di acido fenico, non fanno altro che stimolare le pulci a un maggior spiegamento di forze. Prolungano la loro instancabile energia e gli interminabili salti all’altezza della tua vita. Impossibile dormire quando praticano il loro passatempo preferito intorno al tuo corpo».