L’IMPERATORE TIBERIO
Gesù fu condannato a morte durante il suo regno, che si protrasse dal 14 al 37 d.C. Sotto, busto in bronzo di Tiberio. Autore ignoto. Louvre, Parigi. imperatore Tiberio era molto preoccupato per la Giudea. Non tanto per la regione in sé che, salvo alcune zone del nord, era un territorio ostico, arido e polveroso. Era preoccupato perché, insieme alla Siria, la Giudea costituiva il primo sbarramento contro un possibile attacco dei parti, eterni nemici di Roma. Fu per questo che, dopo la fine del lungo mandato del procuratore Valerio Grato, cercò un uomo inflessibile per governare quella provincia: una terra pericolosa, abitata da gente povera, orgogliosa e difficile, che agli occhi dei romani credeva in una religione piena di superstizioni e pensava di essere il popolo eletto da Dio per governare il mondo. Tiberio trovò la persona che cercava in Ponzio Pilato, amico del fidato Seiano. Secondo una leggenda Pilato era nato in Abruzzo. Il fatto che appartenesse alla gens Pontia, invece, farebbe pensare a un’origine campana. Si sa per certo che era membro dell’ordine equestre (il gruppo sociale che si trovava al di sotto dei senatori) e aveva probabilmente già esperienza nell’esercito. Pertanto fu inviato in Giudea come prefetto, una carica che per i romani aveva prerogative militari (diversamente da quella di procuratore, più legata a funzioni amministrative). Pilato era effettivamente inflessibile. Pochi anni più tardi, in un’opera intitolata De legatione ad Gaium (in cui si narra di una missione diplomatica inviata dagli ebrei a Caligola, successore di Tiberio), il filosofo Filone di Alessandria diceva di lui che non aveva dimostrato il minimo interesse per i suoi sudditi, per la loro religione né per le loro tradizioni. Secondo la stessa fonte «era di natura intransigente, spietato nella sua impertinenza, iracondo e rancoroso». E aggiungeva che molte delle sue azioni erano considerate «insulti al popolo, atti di rapina e di violenza. La gente si lamentava delle continue vessazioni, delle esecuzioni di prigionieri senza condanna né processo e della sua crudeltà infinita e disumana».
Dieci anni di odio
Il governo di Pilato durò a lungo, dal 26 al 36 d.C. Durante l’impero romano il mandato di prefetto normalmente durava tre anni, ma Tiberio aveva un diverso punto di vista in merito alle cariche amministrative.