L’UOMO CHE TEMEVA GESÙ
Secondo la tradizione cristiana, Pilato non è responsabile della morte di Gesù. Questo emerge sia dai Vangeli canonici che da quelli apocrifi, come gli Atti di Pilato, detti anche Vangelo di Nicodemo, di cui vengono qui presentate alcune righe. Composti n
Pilato convoca Gesù al suo cospetto
Gli ebrei denunciano Gesù per aver guarito persone di sabato (giorno di riposo obbligatorio). Pilato chiede: «Come posso io, che sono un governatore, giudicare un re?» e quindi ordina «che sia condotto qui Gesù, ma con gentilezza». Gli ebrei ribattono: «Non siamo noi a dire che è re, e lui che si definisce così».
Il timore di Pilato e di sua moglie
«Quando Pilato lo vide, ebbe paura e fece per alzarsi dal suo scanno». Allora sua moglie (di cui Pilato dice che è timorata di Dio e segue le usanze ebraiche) gli manda un messaggio: «Non immischiarti nelle faccende di quest’uomo giusto, perché questa notte ho molto sofferto a causa sua», ovvero ha sognato la morte di Gesù.
Pilato proclama l’innocenza di Gesù
Gli ebrei insistono a voler mettere a morte Gesù perché ha guarito di sabato. Allora Pilato, «pieno d’ira, uscì dal pretorio e disse: “Chiamo il sole a testimonio! In quest’uomo non ho trovato alcuna colpa”». Pilato, insomma, non vuole condannarlo. Dice agli ebrei: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge».
Nicodemo intercede presso Pilato
Un ebreo di nome Nicodemo si rivolge a Pilato: «Ti prego, uomo timorato di Dio, permettimi di dire qualche parola» e parla in difesa di Gesù. «Gli ebrei erano incolleriti e digrignavano i denti contro Nicodemo. “Perché siete furibondi e digrignate i denti contro di lui?”, domandò Pilato, “perché avete udito la verità?”».
Il prefetto si lava le mani
Prima di condannare Gesù, Pilato, adirato, dice agli ebrei: «Siete stati sempre un popolo sedizioso e vi siete sempre opposti ai vostri benefattori». Prima di emettere la sentenza, il prefetto «prese dell’acqua, si lavò le mani di fronte al sole e disse: “Sono innocente del sangue di quest’uomo giusto. Vedetevela voi”».