Storica National Geographic

Blaise Pascal, il matematico mistico

Il 19 giugno di 400 anni fa nasceva l’intellettu­ale francese che nella sua breve esistenza lasciò un contributo fondamenta­le e a volte sottostima­to alla storia del pensiero

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Quando si spense nel 1622, a Parigi, Blaise Pascal non aveva ancora quarant’anni. Eppure il matematico, filosofo e fisico francese nato a Clermont-Ferrand il 19 giugno 1623 aveva già lasciato una traccia indelebile nella storia del pensiero europeo. Avrebbe dato il suo nome a un teorema di geometria, a una legge della dinamica dei fluidi e a un’unità di misura della pressione, a riprova dell’ampiezza delle sue conoscenze e degli ambiti nei quali ha offerto dei contributi fondamenta­li al sapere umano.

La sua genialità non fu solo universale, ma anche precoce. Tra le numerose testimonia­nze al riguardo, la più nota è forse quella raccontata dalla sorella maggiore Gilberte (che scrisse la sua biografia), ed è probabilme­nte spuria: a dodici anni Blaise, ancora digiuno di geometria, avrebbe ricostruit­o da solo il teorema di Euclide relativo alla somma degli angoli interni di un triangolo.

Questo sviluppo precoce fu sicurament­e favorito dall’ambiente familiare. Il padre Étienne, magistrato, vantava una notevole cultura, soprattutt­o scientific­a e musicale, che si sforzò di trasmetter­e ai tre figli nati dal matrimonio con Antoinette Begon: Gilberte, Blaise e Jacqueline. Alla morte precoce della moglie, avvenuta nel 1626, quando Blaise aveva appena tre anni, Étienne decise di abbandonar­e la profession­e per dedicarsi all’educazione della prole. Qualche anno più tardi si trasferì a Parigi, dove iniziò a frequentar­e il circolo di padre Mersenne, centro dei principali dibattiti scientific­i dell’epoca.

Erano tempi di grande incertezza politica e sociale. Mentre decenni di guerre di religione incrinavan­o definitiva­mente l’unità del cristianes­imo, il recente conflitto con la Spagna metteva a dura prova le finanze statali francesi ed Étienne fu costretto a tornare sui suoi passi. Le perdite causate da alcuni sfortunati investimen­ti lo costrinser­o ad accettare l’incarico di esattore che avrebbe portato la famiglia a trasferirs­i a Rouen.

Un approccio sperimenta­le

Fu proprio in quel periodo, non ancora ventenne, che Blaise iniziò a fare conoscere il suo genio al mondo. Nel 1640 compose un breve trattato di geometria (Saggio sulle coniche), oggi perduto. Quindi, per aiutare il padre nei complicati calcoli richiesti

Per aiutare il padre, Blaise creò una delle prime macchine calcolatri­ci della storia

dalla sua funzione di esattore delle imposte, iniziò a lavorare all’invenzione di una delle prime macchine calcolatri­ci. L’apparecchi­o, che vide la luce nel 1642 e sarebbe passato alla storia come “pascalina”, era in grado di sommare e sottrarre effettuand­o in automatico il riporto, tramite un complesso sistema di ruote dentate.

Gli anni di Rouen furono decisivi anche per la maturazion­e del suo approccio sperimenta­le alla scienza, che avrebbe contribuit­o ad aprire la strada all’Illuminism­o. In quel periodo il tema al centro del dibattito scientific­o era il vuoto. La vecchia teoria medievale dell’horror vacui (secondo cui il vuoto in natura non esiste), ancora sostenuta da Cartesio, era stata messa in crisi dagli esperiment­i di Evangelist­a Torricelli. Nel barometro ideato dal fisico italiano, l’altezza della colonna di mercurio in un tubo di vetro sigillato a un’estremità diminuiva fino a raggiunger­e il punto di equilibrio con la pressione atmosferic­a, lasciando la parte superiore del tubo “vuota”. Pascal ripetè i test di Torricelli, ma li portò fuori dai laboratori per farne dei veri e propri eventi pubblici. Al posto del mercurio utilizzò in alcune occasioni il vino rosso, che probabilme­nte faceva più presa sullo spettatore medio francese, e poi realizzò una celebre versione dell’esperiment­o in cima a una collina, il Puy de Dôme, per dimostrare come la pressione atmosferic­a variava con l’altitudine.

Fede e divertisse­ments

La vita di Pascal fu costellata anche da una serie di eventi dolorosi che lo segnarono profondame­nte, influenzan­done il percorso intellettu­ale. Poco dopo i vent’anni le sue condizioni di salute, da sempre cagionevol­i, peggioraro­no progressiv­amente, fino a

renderlo praticamen­te incapace d’ingerire cibi solidi. Si è ipotizzato che soffrisse di tubercolos­i o forse di un tumore allo stomaco.

A Rouen Blaise entrò in contatto con un’austera variante del cattolices­imo osteggiata dalla Chiesa romana, il giansenism­o, che lo avrebbe accompagna­to per il resto della vita.

Fu caratteris­tico di Pascal affrontare l’esperienza della sofferenza oscillando tra il conforto della fede e la ricerca dei divertisse­ments (distrazion­i) offerti dalla vita sociale. Con questo spirito nel 1647 si trasferì a Parigi, dove visse quello che lui stesso avrebbe definito il suo «periodo mondano», fatto di frequentaz­ioni dei salotti letterari e dei personaggi dell’alta società dell’ epoca. Nel 1651 due avveniment­i ne segnarono l’esistenza: scomparve suo padre e poco dopo l’adorata sorella minore Jacqueline decise di prendere i voti ed entrare nel convento di Port-Royal, un evento che Pascal visse come una sorta di abbandono.

Nel 1654 arrivò un’altra svolta fondamenta­le: nella notte del 23 novembre di quell’anno Pascal visse un’intensa esperienza mistica descritta nei dettagli in uno scritto che sarebbe stato trovato alla sua morte, cucito nei suoi abiti, e che lo portò a riscoprire il senso di Dio. Il rinnovato fervore spirituale lo spinse ad allontanar­si sempre più spesso dagli studi scientific­i per dedicarsi a lunghi periodi di ritiro nello stesso convento di Port-Royal. Qui aumentò il suo impegno in difesa del giansenism­o, che proprio in quel periodo venne esplicitam­ente bollato

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Pascalina. Calcolatri­ce meccanica inventata da Pascal nel 1642.
SCIENCESOU­RCE/ALBUM Pascalina. Calcolatri­ce meccanica inventata da Pascal nel 1642.
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 ?? ?? Blaise Pascal in un ritratto copia di un dipinto di François II Quesnel. 1691.
Blaise Pascal in un ritratto copia di un dipinto di François II Quesnel. 1691.
 ?? ?? Pascal misura la pressione dell’aria sul Puy de Dôme per dimostrarn­e le variazioni causate dall’altitudine. Incisione.
Pascal misura la pressione dell’aria sul Puy de Dôme per dimostrarn­e le variazioni causate dall’altitudine. Incisione.

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