LA MOGLIE DEL MARCHESE
Dopo aver offerto confetti alla cantaride ad alcune prostitute, viene incriminato per avvelenamento e condannato a morte.
L’Assemblea nazionale abolisce le lettres de cachet (gli ordini reali, in genere d’imprigionamento) e Sade può uscire dalla Bastiglia.
Poiché il marchese soffre di un «perpetuo stato di demenza libertina», la sua famiglia lo fa trasferire nel manicomio di Charenton.
Dopo una vita di eccessi, il marchese Sade muore il 2 dicembre per un edema polmonare, forse causato da un’insufficienza cardiaca.
Nel 1766 RenéePélagie de Montreuil (sotto) sposò il marchese de Sade, dal quale si separò nel 1790, dopo la reclusione del marito nella Bastiglia.
Non diranno, e con qualche apparenza di ragione, che la virtù, per bella che sia, si trasforma nel peggiore partito quando è troppo debole per lottare contro il vizio, e che, in un secolo assolutamente corrotto, come quello in cui viviamo, la cosa più sicura è fare quello che fanno gli altri?», si chiedeva il marchese de Sade in Justine ovvero le disgrazie della virtù. Se è vero che in un secolo corrotto e crudele i virtuosi sono degli sventurati e che per essere mediamente felici bisogna abbandonarsi allo spirito del tempo, per quanto estremamente corrotto e immorale, non c’è dubbio che il marchese de Sade spinse tale pensiero all’estremo.
Donatien-Alphonse-François de Sade nacque a Parigi il 2 giugno 1740, in seno a un’antica e prestigiosa famiglia. Il suo antenato Hughes de Sade era il marito di Laura de Noves, la donna che Francesco Petrarca amò in modo platonico e che elogiò nei suoi più bei sonetti. Donatien fu educato dallo zio,
l’abate de Sade, autore di opere erudite
e stimabili. A dieci anni fece il suo ingresso nel collegio parigino di Harcourt, e nel 1754 entrò come cadetto nel corpo dei cavalleggeri. L’anno seguente era già sottotenente e nel 1757 diventò capitano.
Matrimonio per amore
Nel 1763 si pose la questione del suo matrimonio con Renée-Pélagie de Montreuil, una ricca ereditiera. La sua famiglia apparteneva alla nuova nobiltà e godeva di uno status eccellente grazie alle influenze e ai favori di cui la madre, nota come madame la présidente de Montreuil, si avvaleva a corte. Donna dal carattere risoluto, riusciva a districarsi negli ambienti cortigiani e a giocare con abilità le proprie carte, e con il matrimonio della maggiore delle sue figlie mirava a fornire alla sua stirpe una discendenza altolocata: unirsi alla famiglia de Sade, della vecchia aristocrazia e imparentata con il sovrano, rappresentava una conquista sociale. Contro ogni previsione, i suoi
Il conte de Sade, Jean-BaptisteFrançois, godeva di notevole influenza a corte. Sotto, ritratto del padre del marchese de Sade di JeanMarc Nattier. progetti si scontrarono con le aspirazioni di Donatien, deciso a sposarsi solo per amore. Sembra che nell’estate del 1762 avesse annunciato ai genitori l’ardente desiderio di prendere moglie. Era talmente infervorato che il duca de Cossé, colonnello del suo reggimento, aveva inviato al padre una missiva piena di preoccupazione: «Vostro figlio, signore, ha il cuore molto tenero, o almeno con troppa facilità si convince di amare, e che il suo amore sia corrisposto». Dal canto suo, Donatien scriveva al genitore parole di un simile tenore: «Non mi sposerei mai senza obbedire ai dettami del mio cuore». Il giovane marchese, insomma, credeva nell’amore romantico ed esaltato che proprio a quei tempi Jean-Jacques Rousseau rendeva sempre più popolare. Ma alla fine dovette cedere e accettò il matrimonio combinato. Nel maggio del 1763 sposò Pélagie, incontrata solo il giorno prima delle nozze e dalla quale avrebbe avuto tre figli.