GIOIELLI E STATUS SOCIALE
Come nella maggior parte delle società, l’aristocrazia celtica utilizzava il possesso e l’esibizione di gioielli per dimostrare e allo stesso tempo giustificare la propria posizione di privilegio nella gerarchia sociale. Tra i celti era molto diffusa l’usanza di seppellire i defunti con un corredo funerario in cui gli ornamenti occupavano un posto di primo piano. Ciò ha permesso che monili e gioielli si conservassero fino a oggi. Nelle tombe celtiche gli archeologi hanno rinvenuto un gran numero di oggetti di lusso, sia gioielli personali sia ornamenti per le bardature dei cavalli. Questi pezzi, oggi come in passato, erano apprezzati non solo perché realizzati in metalli preziosi (di solito in argento e in oro) ma anche per l’eccellenza delle lavorazioni realizzate dagli orafi.
Tra i gioielli maggiormente associati ai celti c’erano le cosiddette torque. Queste collane, che potevano assumere diverse forme, erano utilizzate anche da altri popoli quali i traci e gli sciti. L’esercito romano le usava come ricompensa per i soldati, anche se in questo caso non venivano portate al collo ma sull’armatura. La torque era sicuramente un simbolo di autorità e di prestigio, e veniva quindi indossata da uomini e donne dell’aristocrazia. È un tipo di ornamento che compare sistematicamente anche nelle raffigurazioni di divinità, come nel caso del famoso calderone di Gundestrup. Le falere (dischi decorativi sui finimenti), le fibule (spille per i vestiti) e gli specchi erano altre componenti del corredo della nobiltà celtica in cui orafi e artigiani mostravano le loro straordinarie abilità.