Il terribile patibolo di Montfaucon
Decreto de Canopo. Promulgado por Ptolomeo III en 237 a.C., está grabado en griego, jeroglífico y demótico. Fue descubierto por Lepsius en 1866. Museo Egipcio, El Cairo.
Nei dintorni di Parigi, accanto alla strada che si dirigeva verso nord, fino alla basilica di Saint-Denis, s’innalzava un monticello chiamato Montfaucon. Nell’XI secolo vi vennero costruite delle forche di modeste dimensioni che agli inizi del XIV secolo furono sostituite da un patibolo monumentale, con quattro piloni su ogni lato, assurto a simbolo della giurisdizione che il sovrano di Francia esercitava sulla sua capitale. Non era necessariamente qui che si giustiziavano i criminali, perché di solito venivano impiccati su una forca nel centro della città, al cospetto di una folla trepidante che si riuniva a tale scopo. Il gibet o patibolo di Montfaucon serviva soprattutto per mettere in mostra, appesi alle travi, i cadaveri di coloro che erano stati giustiziati finché si putrefacevano.
Sebbene ci fossero anche i corpi di condannati di lusso, di solito si trattava di delinquenti comuni. Una fonte della fine del Medioevo, il Journal d’un bourgeois de Paris, racconta un episodio che illustra bene come funzionasse il sistema di repressione della criminalità nella Francia del XV secolo. Nel 1431 un centinaio di uomini armati si allontanò da Parigi all’inseguimento di un nutrito gruppo di banditi che terrorizzava la regione a sud-ovest della città. Ne catturarono 40 in una casa, «tutti giovani, il più grande non superava i 36 anni», e li portarono a Parigi. Alcuni giorni più tardi «ne appesero 13 sul patibolo di Parigi», mentre nove riuscirono a fuggire. Pochi giorni dopo gli uomini partiti da Parigi acciuffarono «cento assassini» appartenenti alla stessa banda. Sei li uccisero sul momento, e gli altri 94 li trascinarono nella capitale «legati con corde». Il lunedì successivo impiccarono sul patibolo di Montfaucon 32 persone, e il venerdì seguente altre 30.