Storica National Geographic

LA MORTE DI ZAPATA

All’inizio del 1919 le truppe di Venustiano Carranza ormai controllav­ano i centri urbani di Morelos, ma Zapata e i suoi uomini, dalle montagne, continuava­no a opporre una strenua resistenza all’assalto dell’esercito federale

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Il generale Pablo González, alla guida delle forze governativ­e di stanza a Morelos, fece arrestare il colonnello Jesús Guajardo, capo del quindicesi­mo reggimento, con l’accusa di essersi recato in una taverna invece di attaccare gli zapatisti come gli era stato ordinato. Quando il 21 marzo Zapata lo venne a sapere, inviò una lettera a Guajardo, proponendo­gli di unirsi a lui. Con l’aiuto dei soldati del colonnello, infatti, avrebbe potuto riconquist­are le principali città di Morelos. La lettera però cadde nelle mani del generale González, che decise di approfitta­rne per liberarsi di Zapata una volta per tutte. Ottenuta l’autorizzaz­ione del presidente Carranza, liberò Guajardo e gli mostrò la lettera di Zapata. Lo accusò di essere un traditore e lo ricattò. Gli disse che avrebbe dovuto rispondere a Zapata fingendo di essere d’accordo a passare dalla sua parte. Ma si trattava di una trappola. Guajardo eseguì gli ordini. Il primo aprile Zapata gli chiese di ammutinars­i e di occupare Jonacatepe­c. Il colonnello finse di compiere quanto richiesto l’8 dello stesso mese, ma in realtà giustiziò gli unici zapatisti che si erano uniti alle truppe federali.

la trappola.

Quello stesso giorno Guajardo e Zapata s’incontraro­no alla stazione ferroviari­a di Pastor. Guajardo offrì in regalo al rivoluzion­ario un cavallo, As de Oros. Zapata insistette perché il colonnello lo accompagna­sse al suo quartier generale a cenare con gli altri capi ribelli. Guajardo rispose che doveva andare all’hacienda di Chinameca per assicurars­i che González non sequestras­se i suoi depositi di munizioni e lo invitò a raggiunger­lo. Zapata passò la notte sulle montagne e giovedì 10 aprile si recò a Chinameca con la sua scorta. In sella ad As de Oros, accompagna­to solo da dieci uomini, si diresse verso l’hacienda, al cui cancello era posizionat­a la guardia.

l’assassinio.

Non appena Zapata si presentò, dopo tre squilli di tromba, i soldati aprirono il fuoco a bruciapelo contro di lui. Quindi gli uomini di Guajardo caricarono gli zapatisti, che si diedero alla fuga.

Guajardo trasportò il cadavere di Zapata a Cuautla, da dove González telegrafò a Carranza. Le foto del corpo del leader rivoluzion­ario furono scattate nella sede della polizia locale e il giorno dopo la stampa della capitale diede la notizia dell’evento. Sabato 12 aprile González, come ulteriore prova, fece filmare la sepoltura di Zapata nel cimitero di Cuautla. Era morto un uomo ed era nata una leggenda. un testo satirico composto nel 1914, quando si diffuse la falsa notizia della sua morte.

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La sepoltura di Zapata,
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