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Amore, sì ma interinale

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«TORINESI SI FIDANZANO per l’inverno», mi ripeteva il mio amico Umberto quando eravamo più giovani. E lui stava a Torino per lavoro, e studiava i costumi della splendida città sabauda, sotto molti aspetti, nella storia, un laboratori­o italiano. «Si fdanzano e si scaldano a vicenda nella stagione fredda. Poi arriva la primavera, si lasciano, e così parte il rifrullo dei corteggiam­enti, degli approcci, delle avventure estive». Era vero solo in parte, ma quando lui lo raccontava tutti pensavano «eh, in effetti, c’è un perché». C’è un perché anche in chi oggi ti teorizza una rifondazio­ne del concetto di relazione. E si vuole fdanzare per l’inverno, anche lui/lei, vabbe’.

Perché viviamo in un mondo in cui tutto sta diventando precario. Anche per chi è grande, era diventato benestante, pensava di essersi sistemato/a nel lavoro e nell’amore. E ora cerca di inventare nuovi modi per stare con la persona cara/le persone che garbano/tutte le persone che mostrano disponibil­ità dopo qualche margarita (sul mediolungo termine, pratica sconsiglia­ta). Una mediazione tra il chiudersi affettuosa­mente in due in casa – visti i tempi diffcili – alla Grande freddo, e una sharing economy, un’economia della condivisio­ne delle relazioni. Sembra impossibil­e, per molti è diventato normale, sempre per via dei tempi diffcili.

COSÌ, SENTIMENTA­LMENTE Impegnato

IL Autunno-inverno 2015-16 (SIAI?) non è lumacone né olgettina, né si comporta da residuato anni Settanta teorizzand­o la coppia aperta. È in coppia e ci tiene, ma la ridefnisce, come succede con i contratti di lavoro, le case, i beni durevoli. Teorica dello Sharing Fidanzamen­to è la scrittrice francocana­dese Isabelle Tessier, autrice di I Want To Be Single – But With You («voglio essere single, ma con te»). Uscito sull’huffngton Post e diventato velocement­e manifesto sentimenta­le. Secondo Tessier, in questa fase storica, vale la pena di costruire relazioni a lungo termine senza impegni formali: «L’equivalent­e romantico di affttare invece di comprare». Più che per romanticis­mo succede per mancanza di alternativ­e; il mercato matrimonia­le va più o meno come quello immobiliar­e.

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CHE PER I CONTENUTI INNOVATIVI (non lo sono), il microsaggi­o di Tessier ha funzionato perché scritto da una donna. Fosse stato un uomo, sarebbe parso un fglio di buona donna. A furia di proporre serate separate con amici da raccontars­i il giorno dopo; uscite di coppia in cui ognuno può firtare ma a fne serata si torna a casa insieme, possibilme­nte interi; viaggi in solitaria per ritrovarsi con più entusiasmo, sogni fatti in comune con la quasi certezza che non si realizzera­nno. Non è più una road map da scapoloni con eterna fdanzata comprensiv­a, almeno non solo. Ora esistono le scapolone, i fdanzati comprensiv­i, la gente che si è già sposata e non vuole riprovare, i giovani che si vorrebbero sposare ma si arrangiano, i grandi che fanno di necessità virtù, e si può continuare a essere avventuros­i. Se si ha un rifugio per l’inverno.

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