Marion Fayolle
Cavallerizza naïf e irregolare: «Parlare di sesso ridendo? Si può».
VISO PULITO, capelli biondi, sorriso appena accennato. Marion Fayolle, nata 29 anni fa a Valence, in Francia, nel dipartimento della Drôme. Nel maneggio dove il suo ragazzo addestra cavalli ha un piccolo studio in cui realizza ogni settimana illustrazioni per il New York Times, lavora sui suoi libri o su Nyctalope, la rivista di fumetti di cui è co-fondatrice. Molte le testate che richiedono i suoi disegni: XXI, Télérama, Paris Mômes, Psychologies Magazine, Fooding.
Metamorfosi. Nel 2014 pubblica Les coquins (in Italia Gli amanti, editore Gallucci) che definisce un piccolo scrigno dell’erotismo senza parole, ove tutto è permesso. «Parlare di sessualità è spesso ancora un tabù o quanto meno imbarazzante, così per divertimento ho sovvertito questa concezione, prendendo l’erotismo come un gioco: i miei disegni sono molto ingenui, quasi infantili, e hanno l’obiettivo di far sorridere». E davanti agli arnesi del piacere trasformati in animali, piante o temperamatite una risata ci scappa.
Tratto distintivo. Il diploma nel 2011 presso la Scuola di Arti decorative di Strasburgo le ha dato la possibilità di «fare libri illustrati, il che mi permette di combinare le due cose che in assoluto mi fanno felice: disegnare e inventare storie. Lavoro i colori come fossero tamponi e l’inchiostro di China con una Rotring, una penna finissima che mi dà un tratto fragile come un filo per cucire. Mi piace l’irregolarità nei miei disegni. Traggo ispirazione da qualunque cosa, dalle vecchie incisioni dei libri scovati nei mercatini delle pulci, alla letteratura fino alla danza».
FORTE DEL SUO ANONIMATO, Senior Coconut si sente cittadino dei social network. Pennellate (digitali) appena abbozzate e dai colori tenui, corpi sensuali belli e talmente realistici da incorrere nella censura di Instagram (dove ha 85 mila follower) che già una volta gli ha bloccato il profilo.
Libertà artistica. Studi di pittura tradizionale e corsi di digital art lo hanno dotato della tecnica necessaria, la sua fervida immaginazione ha fatto il resto. «Sono stato sempre circondato da artisti e ciò mi ha dato quella libertà a cui aspiravo, ma i primi lavori veri risalgono a quando ero un 15enne studente di una scuola di graphic design. Quello che oggi amo di più del lavoro che faccio è la possibilità di esprimere la mia estetica e i miei pensieri senza vincolo alcuno». Senza veli. Virare sull’erotismo è stato un puro caso: «In quel periodo usavo Tinder (la più diffusa app per incontri, ndr) e quindi è stato semplicemente un riflesso della mia vita. Amo disegnare i corpi nudi, soprattutto quelli femminili che trovo più versatili per via delle forme, per tutti coloro che amano godere della bellezza tradizionale dei corpi umani. L’immaginazione e l’esperienza forniscono materia ai miei disegni».
In carne e ossa. Delinea e colora le sue figure al computer. «Non c’è differenza con la carta. I social? Non possono sostituire le relazioni umane. Il mio passatempo preferito, oltre ad andare in bici, bere e fumare (contraddittorio, lo so!), è frequentare gli amici e incontrare nuove persone viaggiando. Il resto è solo pittura, che mi permette anche di vivere, e forse in futuro anche scultura».