Nell’azzurro dipinto d’azzurro
Tra boschi, vallate e borghi antichi: itinerari nei Monti Sibillini alla ricerca dell’arte sacra del Quattrocento.
Li chiamano Monti Azzurri o dei Piccoli incanti per gli scorci di natura solitaria, i borghi gioiello, le isolate pievi di campagna custodi di tesori che incantarono pure il principe Carlo. Sono i Sibillini, già dimora di profetesse e negromanti, solcati da sentieri escursionistici, come il trekking al Lago di Pilato, e da un percorso ad alto tasso di poesia e di bellezza che inanella capolavori inamovibili: i polittici dei Monti Azzurri. Quelle spettacolari macchine devozionali vestite d’oro e di fede, che a fine Quattrocento ammantarono le Marche, compresa questa remota scheggia di mondo. E sfolgorano, ieri come oggi, in solitarie penombre. Come quelle della chiesa di San Martino vescovo, a Monte San Martino, con l’unica pala a quattro mani di Carlo e Vittore Crivelli, dove Cristo, la Vergine, angeli e santi, cesellati con l’abilità di un orafo e tanto simili ai nobili protagonisti di un racconto cavalleresco, si incastonano in un trionfo di pinnacoli e cuspidi a immagine delle architetture gotiche.
Meraviglia di pittura e carpenteria anche il polittico di Giovanni Boccati in Sant’eustachio, a Belforte del Chienti, che si raggiunge per uno scenario di boschi, vallate e paesi antichi. Quali? Sarnano, cittadella medievale tutta antiche scale e affacci panoramici; San Ginesio, «balcone dei Sibillini»; Caldarola, perla rinascimentale impreziosita dai potenti cardinali Pallotta, nel cui Palazzo Simone De Magistris, caposcuola del manierismo marchigiano, affrescò con il suo talento tormentato la fiabesca Stanza del Paradiso (nella foto). Ultima tappa Serrapetrona per il polittico di Lorenzo d’alessandro, impregnato di luce. Da qui merita una deviazione Castel San Venanzio, quattro chilometri di tornanti lungo la vallata del rio Cesolone, per la Crocifissione di Girolamo di Giovanni, tesoro della pieve di San Lorenzo. Un’opera cruda e drammatica, che porta su un piano di astrazione metafisica il mistero tutto umano del dolore e della morte.