Bottega digitale
L’arte e le provocazioni di Brice Coniglio. C’è tutto, dalla musica pop alle app, al condominio-museo.
ARTISTA VISIVO, sovvertitore di regole, registra teatrale e video, ideatore di progetti avveniristici come il Viadella fucina 16 Condominio–museo a Torino, fondatore e inventore, innamorato della musica anni Ottanta… Brice Coniglio chi è? «Posso aggiungere la mia vocazione a ridefinire la figura dell’artista attraverso strategie non convenzionali di relazione al sistema, ma anche l’utilizzo dell’arte come via di una fuga da qualsiasi “identità” o “professione”». Ma lo stile? «Mettersi continuamente in gioco, destabilizzare stilemi, modelli, paradigmi. Dopodiché mi piacciono anche i grandi quadri e la grande letteratura; a giugno ho messo in scena Ulysses Now, spettacolo itinerante ispirato al capolavoro di Joyce».
Questa storia incomincia nel 2000, quando Brice incontra Andrea Raviola e con lui fonda Coniglioviola, «bottega rinascimentale dell’era digitale», che subito si fa notare per video, fotografie e performance provocatorie e ironiche, piene di musica elettronica e abitate dal «coniglio vitruviano», il fortunato logo che Brice e Andrea si danno e che li accompagna trionfante anche nella loro azione più spettacolare, Lo sbarco pirata alla Biennale di Venezia, in cui, vestiti da pirati salgariani e accompagnati da un gigantesco coniglio gonfiabile, i due occupano la riva della Biennale. A questo gesto segue Ecce
Trans, opera e mostra censurata, poi le collaborazioni teatrali e musicali con Loredana Berté e Antonella Ruggiero, una mostra al Pac e innumerevoli altre invenzioni che non si limitano alla produzione di un’opera ma coinvolgono competenze diverse, tecnologie, territori, realtà aumentate, app, elementi socialmente instabili e addirittura un condominio nel quartiere di Porta Palazzo a Torino. «È il primo esperimento internazionale di condominio-museo. Una bella storia, no?» racconta Brice. (mar.cor.)