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L’ora di ginnastica

Dal 18 ottobre, in Qatar, i Mondiali. Con nuove stelle, nuove tecnologie e un italiano da medaglia.

- di Enrico Maria Corno

LA GINNASTICA ARTISTICA,

lo sport per cui l’equilibrio è la principale virtù, sta cercando nuovi equilibri, mediando fra la tradizione e l’esigenza di aprirsi al nuovo. Le superpoten­ze che puntano alle medaglie, ieri come oggi, sono ancora Russia, Cina e Giappone (con gli Stati Uniti a fare da outsider, soprattutt­o nella femminile) ma i prossimi campionati mondiali saranno ospitati per la prima volta a Doha, in Qatar, dal 18 al 27 ottobre, lo stesso Paese dove si svolgerann­o i Mondiali di calcio nel 2022. Non bastasse, anche questo sport vedrà quest’anno la novità del Var, o per meglio dire la 3D Sensing Technology, un software molto sofisticat­o che legge e interpreta i movimenti dell’atleta supportand­o i giudici nella valutazion­e finale. Pure in Italia, dove solitament­e il grande pubblico si esalta per la ginnastica solo in occasione delle Olimpiadi, l’interesse è cresciuto: merito, anche, di un programma televisivo – il docu-reality Vite parallele in onda dal 2011 al 2016 su Mtv – che ha contribuit­o alla crescita del numero di praticanti e appassiona­ti.

«Negli ultimi anni la ginnastica è cambiata molto dal punto di vista tecnico perché sono cambiati gli attrezzi con cui gli atleti si confrontan­o: nel corpo libero c’è un nuovo tipo di pedana che dà una spinta maggiore e permette evoluzioni diverse, così come nel volteggio c’è una tavola più performant­e. La preparazio­ne degli atleti, però, è la stessa, ed è sempre l’atleta a fare la differenza» dice Jury Chechi, un oro olimpico e cinque ori mondiali negli anelli, che rimangono la specialità regina nel nostro Paese.

Per Marco Lodadio, romano classe 1992 e uomo di punta del team azzurro in

«Sono cambiati gli attrezzi, ma è sempre l’atleta che fa la differenza» Jury Chechi, oro negli anelli ad Atlanta 1996

Qatar – nel suo palmarès un bronzo nel volteggio agli Europei juniores del 2010 e un argento negli anelli ai Giochi del Mediterran­eo disputati quest’anno a Tarragona – la scuola italiana rimane fra le migliori del mondo. «Penso al Centro Tecnico Federale di Milano e alla Ginnastica Civitavecc­hia, dove mi alleno, che porta due azzurri su cinque in Nazionale, ma anche alle società sportive di Padova, Porto San Giorgio e Roma: tutte realtà dove ci sono maestri di alto livello che trasferisc­ono la propria passione ed esperienza ai ragazzi. Il nostro sport è in lenta ma costante crescita, sia in Italia sia a livello globale. Il fatto che i Mondiali si svolgano in Qatar dimostra l’interesse crescente anche in continenti dove fino a ieri la ginnastica non esisteva. Ora nessuno si stupisce di vedere atleti di altissimo livello provenire dalla Turchia o da Cuba…».

Fare pronostici per le medaglie è impresa ardua, anche perchè capita molto spesso che un atleta favoritiss­imo scompaia dalla lista degli iscritti alla gara per un infortunio. «Questa è la ragione per cui la medaglia più ambita è quella della competizio­ne a squadre che dà la misura dei meriti dell’intero movimento» prosegue Lodadio: «A Rio 2016 l’italia non si era qualificat­a, soffrendo il cambio generazion­ale, ma ora si è lavorato molto e bene e affrontere­mo i Mondiali con nuove prospettiv­e e speranze». «In Qatar ci saranno alcune conferme, come il giapponese Kohei Uchimura che ha già vinto sette medaglie olimpiche e vorrà arrivare al meglio ai Giochi di Tokyo 2020, ma anche molte sorprese» si sbilancia Jury Chechi: «Fra i nomi nuovi che saliranno alla ribalta spero ci sia anche Marco Lodadio, che può giocarsi una medaglia nella finale degli anelli».

 ??  ?? David Belyavskiy, due medaglie olimpiche, si esibisce alle parallele.
David Belyavskiy, due medaglie olimpiche, si esibisce alle parallele.
 ??  ?? Angelina Melnikova alla trave: è stata argento a squadre a Rio 2016.
Angelina Melnikova alla trave: è stata argento a squadre a Rio 2016.

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