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La storia ai piedi

LA LOSANGA, LOGO DEL MITICO BRAND, CORRE SUI CAMPI DA CALCIO E DA TENNIS. PER RACCONTARE LE IMPRESE SPORTIVE PIÙ BELLE.

- di Fiorenza Bariatti - illustrazi­one di Tommaso Trojani

UNA STORIA CHE PARLA DI TANTE STORIE. Lotto si narra attraverso i racconti di chi ha scelto il brand in questi primi 45 anni. A partire da Dino Zoff, quel portiere friulano che da ragazzo sistemava i motori in officina e che poi è finito per diventare una leggenda del calcio, con più di 470 presenze nella Juventus: sul campo dei Mondiali, a 40 anni, indossava le Black Star (nella stessa occasione va ricordata la sua parata da antologia contro il Brasile ela partita a carte con il presidente Sandro Pertini sull’aereo). Prima di lui, negli anni Settanta, aveva scelto le Lotto anche John Newcombe: australian­o, con due baffi all’ingiù, campione di tennis numero uno del mondo sia nel singolare sia nel doppio, portava le Newk quando si chiamavano ancora, e giustament­e, scarpe da tennis.

ALLORA ERANO GLI ESORDI per il marchio di abbigliame­nto sportivo che cominciava a uscire dal paese natale di Montebellu­na, una ventina di chilometri da Treviso. In un soffio è passato quasi mezzo secolo ma da lassù l’azienda non si è spostata. Sono però cambiati i protagonis­ti della narrazione, screziati dal tempo e dalle tecnologie capaci di migliorarn­e le prestazion­i. Dal Duemila si parte con lo «Zhero»: Zhero Evolution è il modello calzato da Luca Toni (300 gol in carriera) mentre Simone Perrotta alla vittoria nei Mondiali 2006 portava le Zhero Leggenda. E la storia continua con un prototipo, quello delle scarpe senza lacci, le Zhero Gravity indossate da Christian Maggio (che nel mitico 1982 ci è nato). E chissà cosa si userà sul campo di pallone tra altri 50 anni...

Quarantaci­nque «pezzi» per 45 anni di Lotto

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