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Discesa agli inferi

Una ragazzina scomparsa. Minorenni che finiscono in una rete di pedofili e vengono vendute all’asta. «SAVE ME» è un racconto realistico e originale della periferia londinese.

- di Giacomo Fasola

NELLIE è un uomo di mezza età che vive ancora come un ragazzino, trascorren­do le giornate al pub, dormendo una notte qua e una là, cambiando le donne come si fa con i vestiti (anche se lui, Nellie, il suo piumino giallo non lo toglie mai). Ubriacone e donnaiolo, opportunis­ta e fannullone, eppure così simpatico, il sorriso aperto, la pinta sempre in mano, una storiella divertente pronta per ogni occasione. È il primo protagonis­ta di Save me, miniserie britannica dal 28 settembre su Sky Atlantic. Il secondo protagonis­ta è il pub, un piccolo universo dove tutto si tiene. Quando scompare Jody, la figlia 13enne di Nellie che lui non vede da anni, è presto chiaro – o almeno così pare – che per ritrovarla bisogna passare da lì, dal The Palm Tree e dalla fauna che lo popola. È stato il padre a rapirla, come pensa inizialmen­te la polizia? O il suo amico Melon, nel cui passato si nasconde una condanna per abuso su minore? Ambientata fra i condomini popolari di Lewisham, Sud-est di Londra, Save me ha il pregio di descrivere quel mondo senza ricorrere a stereotipi. Le frenetiche indagini di Nellie, che nel ritrovamen­to della figlia cerca innanzitut­to la propria redenzione, somigliano a una discesa agli inferi, tra alcool, botte e locali ambigui frequentat­i da orchi ammiccanti. Eppure nessuno dei personaggi è banale. Se lo spunto della ragazzina scomparsa non spicca per originalit­à, lo sviluppo della serie, grazie alla complessit­à dei caratteri e delle situazioni, la rende irresistib­ile. Consigliat­a a: chi ha guardato

(e apprezzato) Happy valley, altra serie britannica molto celebrata.

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