Maryanne Wolf
La scienziata che spiega come il digitale ci rende stupidi. E la carta ci salverà.
APPENA MARYANNE WOLF finì di rileggere Il giuoco delle perle di vetro ,ci rimase malissimo. Da ragazza lo aveva adorato. Adesso lo trovava noiosissimo e troppo complicato. Ma come diavolo avevano potuto dare un Nobel ad Hermann Hesse, si chiese stizzita. Poi si ricordò di essere una neuroscienziata. E si fece una domanda: «e se fossi io che non sono più capace di capirlo»? I risultati della sua ricerca (raccontati in Reader, come home, appena pubblicato in Italia) sono allo stesso tempo ovvi e sconvolgenti. Perché ci confermano con precisione scientifica ciò che già intuiamo: leggere sul telefonino ci rende più stupidi. La ragione scientifica? «Non abbiamo più pazienza cognitiva. Ogni giorno consumiamo 34 gigabyte di informazioni, leggiamo 100mila parole, come un intero romanzo. Per non affogare acceleriamo, saltiamo le righe, diluiamo il testo». Noi non leggiamo più, scremiamo. E i circuiti del nostro cervello si adattano nel tempo. Per questo non capiamo più i libri. La cura? Tornare a leggere la carta. Solo sulla carta, concentrati senza distrazioni digitali, il nostro cervello utilizza tutti i due emisferi, tutti i quattro lobi, andando in profondità e utilizzando tutte le nostre capacità cognitive e associative oltre la semplice decodificazione delle parole. Solo così diventiamo «intelligenti».