Photobook. Diario anonimo della memoria collettiva
IL PROGETTO DI LEE SHULMAN, COMINCIATO QUASI PER CASO, OGGI RACCOGLIE 700 MILA IMMAGINI SCATTATE DA SCONOSCIUTI. IN UNA CAPSULA DEL TEMPO.
LA STORIA HA INIZIO con l’acquisto di un set di diapositive da 35 mm in Kodachrome su eBay. «Erano state realizzate da persone del tutto anonime: contabili, bancari, casalinghe, avvocati. Restai sopraffatto dal valore emotivo di quegli stralci di vita e sentii il bisogno di vederne altre». A distanza di anni, a quell’acquisto ne sono seguiti moltissimi altri, a cui si sono aggiunte altrettante donazioni fino ad arrivare al 2007, quando Lee Shulman, pluripremiato regista britannico, ha deciso di dare vita a The Anonymous Project, una collezione in progress che oggi conta circa 700 mila immagini scattate tra gli anni Cinquanta e Sessanta, spesso per il desiderio personale di assaporare un momento nel tempo. Da questa collezione è nata una piattaforma online (anonymous-project.com) e ora anche un libro pubblicato da Taschen che, sotto lo stesso titolo, riunisce 300 fotografie in cui luoghi, date, fotografi e soggetti rimangono anonimi.
DI STORIA IN STORIA, il progetto si svela come un enorme archivio del quotidiano che permette di immergersi nella vita degli altri senza stereotipi. Ma è anche un monito per i tanti che stanno lasciando sbiadire i ricordi di una vita catturati con la prima pellicola invertibile della storia, che ha colorato il mondo per circa 70 anni per poi uscire definitivamente dal mercato nel 2010. «Scansionare, catalogare e condividere queste immagini è un po’ come trovare pagine sbiadite da un diario anonimo e metterle in una capsula del tempo per le generazioni future» afferma Shulman. «Conservando questa parte importante della nostra esperienza impariamo a vicenda, ma soprattutto, e in misura molto maggiore, impariamo a conoscere la nostra umanità condivisa. La maggior parte dei negativi a colori non sopravvivrà oltre i 50 anni. A meno che non venga intrapresa un’azione urgente questo colorato pezzo della nostra memoria collettiva è destinato a svanire completamente dalla nostra esistenza».
LA MAGGIOR PARTE DEI NEGATIVI A COLORI NON SOPRAVVIVRà OLTRE I 50 ANNI