Mostra. Dal modernismo al contemporaneo
DA SEGANTINI, PELLIZZA DA VOLPEDO E PREVIATI NASCE IL DIVISIONISMO CHE SI CONTRAPPONE AI PUNTINISTI E DIALOGA CON LA SECESSIONE.
LA RICERCA DELLA LUCE PROVOCA LA ROTTURA CON LA TRADIZIONE ACCADEMICA
MILANO 1891, I Esposizione Triennale di Belle Arti di Milano, Pinacoteca di Brera. Un gruppo di pittori, tra i quali Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli e Gaetano Previati espongono opere realizzate con la nuova tecnica della «pittura divisa». È la nascita ufficiale del Divisionismo, movimento che rompe con la tradizione accademica e rivoluziona l’arte moderna. Su quella che si può considerare la prima avanguardia italiana, la curatrice Annie-Paule Quinsac allestisce la mostra Divisionismo. La rivoluzione della luce al Castello Visconteo di Novara (fino al 5 aprile 2020). Mentre in Francia il Pointillisme, con le sue migliaia di puntini di colore accostati dei post impressionisti George Seurat e Paul Signac, trae spunto dai trattati d’ottica dell’epoca sulla scomposizione della luce, il Divisionismo italiano, nato dagli ambienti della Scapigliatura milanese e dalle lezioni del macchiaiolo Giovanni Fattori e di Cesare Tallone, applica pennellate a trattini lunghi e corti, a volte filamentosi. «Quasi subito compresi che col mescolare i colori nella tavolozza non si otteneva né luce né aria. Trovai il modo di disporli schietti e puri avvicinandoli sulla tela gli uni agli altri…» scriveva Giovanni Segantini. Un procedimento con il quale si creava «maggior luce, aria e verità», interpretato con risvolti diversi, come quelli naturalistici di Segantini, simbolisti di Previati o sociali di Pellizza da Volpedo. I fratelli Grubecy De Dragon, tra la galleria milanese di Alberto e gli articoli di Vittore, critico e pittore egli stesso, daranno notorietà al movimento anche all’estero, stimolando una rete di connessioni. Segantini, per esempio, in contatto con gli artisti della Secessione Viennese, ebbe un grande successo proprio a Vienna, nel cuore del movimento.
LA STAGIONE DIVISIONISTA si conclude con la scomparsa precoce dei suoi rappresentanti Già nel 1899 era mancato Segantini, a 41 anni, mentre Pellizza da Volpedo muore suicida nel 1907 a 39. L’eredità del movimento, che fu giudicato indispensabile, fu raccolta nel 1910 dai pittori futuristi (Giacomo Balla era stato in contatto con Pellizza). Un passaggio di testimone in cui si delinea l’origine della pittura italiana contemporanea.