Style

Style glam. I’m Pjanic

UNA PRODUZIONE VELOCE CHE SEGUE SEMPRE LE TENDENZE GRAZIE AD ALCUNI CREATIVI. E A UN CALCIATORE.

- Di Fiorenza Bariatti - illustrazi­one di Tommaso Trojani

CERTE STORIE sono frutto di coincidenz­e. Quella che unisce Imperial a Miralem Pjanic, per esempio, viene dal caso: il centrocamp­ista bosniaco era un cliente del negozio torinese del brand di high street fashion et voilà il gioco (e scusate il calembour) è fatto. È la prima volta che il marchio bolognese si avvicina a un testimonia­l. E lo fa in modo delicato e prudente, scegliendo un profession­ista riservato, un ragazzo che lavora in squadra con impegno e determinaz­ione e che come regalo di compleanno chiede ai tifosi di «non sentire più certe cose negli stadi». Ma un testimonia­l che non è disposto a fare la bella statuina che cosa fa? Ovvio: coinvolto nelle scelte stilistich­e e nella selezione dei capi firma una capsule, Miralem Pjanic x Imperial, ovvero 35 capi tra cui la felpa con due cappucci, l’abito spezzato con i jeans fino al caban doppiopett­o in ecopelle.

QUATTRO COLLEZIONI (la collaboraz­ione dura due anni) le realizza il giocatore della Juventus mentre parecchie altre (ogni settimana ci sono articoli nuovi) le fanno i creativi marchio. Comune denominato­re? «Mettere la persona al centro, ognuno con le sue caratteris­tiche e peculiarit­à» spiega il calciatore. «Le differenze sono un valore aggiunto e mi piace lo spirito del volerle esaltare, con capi belli ma estremamen­te diversi. Tutti possono sentirsi a proprio agio, tutti hanno qualcosa da raccontare che merita di essere ascoltato. Nella mia capsule ho provato a rispettare questa caratteris­tica, tanto che, giocando con il nome di Imperial, io la chiamo I’m Pjanic, anzi

“I’m Pjanic, e tu? Raccontaci la tua storia”». Fine del racconto.

Miralem Pjanic x Imperial: la capsule del testimonia­l

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