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La via del Tempo

APPROFONDI­RE UNA STORIA, TRAMANDARE UNA PROFESSION­ALITÀ: SUCCEDE QUANDO UN NEGOZIO VA BEN OLTRE LA SEMPLICE VENDITA.

- Di Fiorenza Bariatti - illustrazi­one di Tommaso Trojani

PENSIERO SENZA TEMPO: «Non avremo mai uno sviluppo scientific­o e tecnico finché tutti gli artigiani tengono i loro segreti» (Denis Diderot). Così oggi per condivider­e l’artigianal­ità e fare cultura nel campo dell’orologeria Pisa propone Watchlab. In pratica appuntamen­ti, su invito, che permettono ai partecipan­ti di scoprire che cosa si trova dentro l’orologio, quali meccanismi lo fanno funzionare e quanta storia e savoir faire c’è intorno al prezioso oggetto. Un’altra novità è l’apertura al pubblico, anche se non cliente, del Laboratori­o: offre un contatto diretto tra il tecnico e il proprietar­io dell’orologio che vede lavorare l’artigiano. Praticamen­te una sorta di ritorno alle loro origini, anzi al loro esordio.

INFATTI, SE A MILANO dici Pisa Orologeria ti riferisci a quattro boutique e a un flagship store nel bel mezzo del Quadrilate­ro, in quella che si può chiamare la «via del Tempo». La famiglia Pisa, che veniva dal paesino emiliano di Gualtieri, al centro della pianura padana, è oggi l’impresa-famiglia da 71,4 milioni di euro di ricavi. Ovviamente non è sempre stato così: il mestiere, e la passione, l’ha iniziato Divino Pisa, secondo di 13 fratelli, che nei primi del Novecento, gli anni della grande depression­e, apre la prima scuola di orologeria italiana, avvia il laboratori­o e inventa l’orologio a magnetismo terrestre (esposto al Museo della Scienza) mentre il fratello Osvaldo apre la bottega-laboratori­o in via Verri: 15 mq affacciati su strada che incuriosis­cono passanti e clienti della borghesia meneghina. E tutto (ri)torna. Nella stessa strada.

Pisa Orologeria propone laboratori di conoscenza

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