Style

Weekend a Tel Aviv. Buon anno di sole e design

Lo stile Bauhaus al suo meglio: nella città più libertina del mediorient­e.

- Di Francesca Acerboni

Tel Aviv, Israele

CASE BIANCHE, tetti piatti, angoli arrotondat­i, sobria semplicità: il cuore modernista di Tel Aviv è un museo a cielo aperto di quell’architettu­ra Bauhaus approdata qui un secolo fa, dagli anni Venti ai Quaranta, quando molti architetti (ebrei e non solo) fuggirono dalla Germania nazista per trasferirs­i qui. E dare vita alla cosiddetta White City, oggi sotto tutela dell’Unesco: più di quattro mila edifici, tra Bialik Square, il municipio Beit Ha’ir, la casa museo del poeta Haim Nahman Bialik, la casa del pittore Reuven Rubin e il nuovissimo Bauhaus Center (al 77 di Dizengoff Square), che organizza mostre e tour guidati. Ottima scusa per un giro di fine (o inizio) anno sul Mediterran­eo: partendo dal Tayelet, forse il più bel lungomare della regione, da fare a piedi (o in bici o in roller). Otto km di spiagge (sabbia chiara) e stabilimen­ti balneari (Banana Beach per il relax è perfetta), vivacizzat­i da una popolazion­e giovane e multietnic­a. All’altro capo c’è Jaffa, quattro mila anni di storia, porto già arabo e ottomano e poi, inglobata alla giovanissi­ma Tel Aviv, centro storico al sapor mediorient­ale. Nella cittadella crociata, un ospedale francese del XIX secolo è stato trasformat­o dall’architetto John Pawson nell’hotel The Jaffa: lusso minimalist­a, mura antiche e scorci mozzafiato verso il mare.

MELTING POT E MÉTISSAGE culturale, dunque: Tel Aviv è terreno fertile per attività intellettu­ali e fermento creativo. Arte contempora­nea, design, archi

tettura e moda dettano qui le tendenze più à la page del Mediorient­e. Oltre alle recenti zone svettanti di grattaciel­i, da non perdere è il quartiere di Neve Tzedek, bohémien tendenza hipster: pullula di negozi di abbigliame­nto, librerie, gallerie d’arte, ma anche caffé e bistrot dai sapori speziati e materie prime freschissi­me. Come da Popina, dove in ambiente informale ma curato, si osserva lo chef all’opera dal bancone. Poco distante, la vecchia stazione di HaTachana, ora trasformat­a in un originale spazio pubblico, dove negozi «lifestyle» (come Made in TLV) vendono T-shirt, cinture e orologi in alluminio, mescolando­si a mercati e bistrot, meta ideale prima di tuffarsi nella vita notturna. O ancora, in un paio d’ore, spingersi fino al deserto del Negev.

E PER CAPIRE un po’ meglio la cultura, portarsi dietro un racconto della sua lingua millenaria: quello che Anna Linda Callow raccoglie nell’appassiona­to volume La lingua che visse due volte. Fascino e avventure dell’ebraico (ed. Garzanti). Trovando il nesso tra l’idioma della Bibbia e l’ultimo tweet postato a Tel Aviv.

VIA, IN BICI O ROLLER DAL LUNGOMARE ALLA JAFFA MEDIEVALE

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 ??  ?? L’atrio di The Jaffa, hotel minimalist­a di lusso ricavato da un ospedale francese: vale la sosta, anche per un drink.
L’atrio di The Jaffa, hotel minimalist­a di lusso ricavato da un ospedale francese: vale la sosta, anche per un drink.

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