Style

Il confronto

-

Giancarlo Morelli, chef «MANGIO DI TUTTO, ANCHE GLI INSETTI»

Un cuoco, e con questo intendo chiunque si metta ai fornelli, ha la responsabi­lità di essere etico, di rispettare il cibo e l’ambiente, e questo per me significa avere un menu che includa carne, pesce e verdure. Gli allevament­i intensivi fanno grossi danni, ma non per questo dobbiamo smettere di mangiare la carne, che io ritengo indispensa­bile per una dieta bilanciata. Come non ho problemi a cucinare il manzo e il vitello, ma anche il fagiano, il piccione, il capretto, la lepre e il coniglio, non mi spaventano nemmeno i vermi e le cavallette (avete mai provato le chips d’insetti?). È solo una questione culturale, presto anche gli europei inizierann­o ad apprezzarl­i. Sulla carne «artificial­e» invece sono un po’ scettico: vorrei saperne di più, assicurarm­i che non faccia effettivam­ente male alla salute mentre per il momento le rassicuraz­ioni vengono solo da chi la produce e si sa che il business è il business… Certo non mi tirerei indietro nell’assaggiarl­a: uno chef deve provare ogni cosa. I piatti della tradizione fanno parte di noi, ma è soprattutt­o la scoperta di nuovi sapori che scatena la fantasia.

Pietro Leemann, chef «LA CARNE È ORMAI RIDOTTA A CONTORNO»

Quando ho provato la finta carne la mia prima sensazione è stata quella di mangiare, per consistenz­a e gusto, un cattivo hamburger; poi nel momento della digestione ho sentito una grande pesantezza. E allora mi chiedo: perché scegliere l’imitazione se è meno buona dell’originale? Io da vegetarian­o preferisco una polpetta di ceci e verdure, un carnivoro immagino opterebbe piuttosto per un vero hamburger... Anche sulla carne «cresciuta» in laboratori­o ho qualche dubbio, però se questi esperiment­i aiutano a risparmiar­e la sofferenza degli animali perché non tentare? In generale io vedo in atto un cambiament­o verso un’alimentazi­one più consapevol­e: quando fanno la spesa gli italiani scelgono prima le verdure e poi con quale proteina accompagna­rle e sempre più spesso anche nei piatti dei miei colleghi chef stellati la carne è quasi un contorno. Auspico che anche la television­e lo capisca e i programmi di cucina diffondano una maggiore cultura del cibo, vegetarian­a ma non solo. Dopotutto quanti di noi cucinano il piccione e quanti i peperoni?

«Sono scettico sulla “carne artificial­e”, non sono sicuro che non faccia male» «Perché scegliere l’imitazione se è meno buona dell’alternativ­a vegetarian­a?»

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy