Style

Telefonami tra 20 anni

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DDUE VOLTE L’ANNO la moda si rinnova e ciò coincide con un numero di Style a essa dedicato. Style Magazine seleziona le tendenze di stagione che racconta attraverso servizi fotografic­i e testi, e presenta con un anticipo di sei mesi gli input di Pitti Immagine Uomo. Shooting di moda e articoli si riferiscon­o, quindi, alla prossima primavera-estate mentre le schede degli espositori di Pitti illustrano la moda che sarà: quella per l’autunno-inverno 2020-2021. Siamo entrati così nel secondo decennio del Duemila in un batter d’occhio. Eppure a pensarci bene dal primo Grande Fratello (2000), da Le fate ignoranti (2001) o dai manichini impiccati di Maurizio Cattelan (2004) il tempo trascorso sembra molto più lungo. Esattament­e come paiono assai più remoti i debutti di Hedi Slimane da Dior (2001) e di Stefano Pilati da Yves Saint Laurent (2004) o il ritiro di Helmut Lang (2005). Ed è del 2002 il visionario short movie girato da Pappi Corsicato per Massimo Piombo: un modo decisament­e all’avanguardi­a per presentare una collezione, che tra l’altro fece un gran rumore per via di un bacio tra due uomini. Chiunque di noi addetti ai lavori si cimentasse a prevedere le prossime evoluzioni del mercato potrebbe indovinarl­e solo grazie a una bella dose di fortuna: non mi dilungo sulle ragioni che hanno trasformat­o radicalmen­te l’industria della moda, ragioni che peraltro potrebbero cessare di avere un senso domani come tra un altro ventennio. Mi limito a osservare le dinamiche commercial­i e le strategie di comunicazi­one, così numerose e così diversamen­te articolate, così lontane tra loro ma inesorabil­mente unite da un solo obiettivo: stracciare i competitor a suon di sfilate faraoniche oltreocean­o e di engagement su Instagram. Con il rischio dello scandalo sempre in agguato: dalle accuse di razzismo a quelle di plagio, fino al passo falso del testimonia­l di turno. In parole povere: se non ti esponi non sei nessuno, se ti esponi sbagli.

Ora, se è vero che il nostro compito è riportare le tendenze secondo il nostro gusto e con il nostro touch, l’ulteriore sforzo che facciamo sta nella coerenza di restituire una visione compatta della moda con grande rispetto per la profession­alità dei fashion designer che, nonostante le pressioni cui sono sottoposti e seppur rimbalzati da una parte all’altra del mondo per «stare al passo», creano, inventano, trasforman­o. E non distruggon­o.

(alessandro.calascibet­ta@rcs.it).

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