Talento e immagine di un eclettico
«MINIMIZZARE AL MASSIMO»: LA «RICETTA» DEL DIRETTORE ARTISTICO FABIEN BARON, CHE DAL RIORDINO DEL SUO STUDIO CREA UN VOLUME.
UNA MONUMENTALE monografia, in parte un manuale, in parte un manifesto.
Nata dal riordino degli archivi dello studio Baron&Baron, fondato nel 1990, Fabien Baron Works: 1983–2019 assembla in dieci capitoli 36 anni di tipografia, fotografia, film, packaging, design di prodotti, progetti artistici e lavori personali compresi, molti dei quali pubblicati per la prima volta, di uno dei più talentuosi creativi contemporanei.
«Francese di New York», Fabien Baron (nato nel 1959 nella regione dell’Île-de-France) è stato direttore artistico di sette tra le più celebri riviste di moda Ω come Vogue Italia, Harper’s Bazaar e Interview Ω delle ultime quattro decadi, responsabile di alcune delle più iconiche campagne pubblicitarie, scolpendo immagini e immaginario per oltre 150 marchi tra cui Issey Miyake, Dior, Burberry e Giorgio Armani. Il suo motto? «Minimizzare al massimo».
IL VOLUME INCLUDE TESTI di persone che l’hanno conosciuto da vicino. Dalla super modella Kate Moss, protagonista rilevazione della pubblicità di Calvin Klein degli anni Novanta, ad Adam Gopnik, firma di The New Yorker, che nei testi del libro riassume l’infinita, poliedrica parabola
In alto, una fotografia di David Sims su di cui Baron era direttore creativo nel 1997; sopra: una sua immagine pubblicata su nel 2015.