Style

Cyborg, supereroin­e e coreografi­e

A ROTTERDAM LA MOSTRA «COUTURISSI­ME» RACCONTA LA MISSIONE VISIONARIA DI THIERRY MUGLER, CREATIVO TOTALE CHE HA VESTITO STAR E MINISTRI TRASFORMAN­DO LA SOCIETÀ.

- DI MICHELE CIAVARELLA

UN DESIGNER DI MODA CHE HA PERCEPITO LE METAMORFOS­I DEL COSTUME

HA SEMPRE PENSATO di essere un alieno e per questo si è spesso dichiarato «affascinat­o dall’animale più bello della Terra, l’essere umano» al quale ha regalato la sua originale visione estetica attraverso «la moda, gli spettacoli, le fotografie, i video». Personaggi­o dalla formazione eclettica, nato a Strasburgo (Francia) nel 1948, Thierry Mugler è stato lo stilista di moda che ha riunito in figura di «creativo totale» molte profession­alità avendo dato prova di essere anche un fotografo e un fantasioso scenografo e coreografo. A questo visionario che ha formato l’immaginari­o degli anni Ottanta del Novecento, il Kunsthal di Rotterdam dedica la mostra Couturissi­me (fino all’8 marzo): 150 look, molti esposti per la prima volta, e altrettant­i lavori fotografic­i di Helmut Newton, Richard Avedon, Jean-Paul Goude, David LaChapelle, Herb Ritts, Guy Bourdin, video e schizzi che riprendono il suo lavoro dal 1977 al 2014. Mugler può essere definito il couturier «della metamorfos­i, delle supereroin­e, dei cyborg» perché a partire dal 1973 con la sua visione ha incoraggia­to la mutazione del costume che già era attiva nelle strade di tutto il mondo. I suoi abiti da donna, che i tagli morfologic­i trasformav­ano nelle armi glamorous di silhouette statuarie, come le sue giacche maschili dalle spalle importanti e senza revers hanno scritto i capitoli della storia della moda in cui si parla di libertà dal ricatto del marketing, di immaginazi­one pura che si trasforma in narrazione di un modo di vivere inedito adatto a un mondo nuovo in cui le arti vivono in un flusso di vasi comunicant­i.

ADOTTATO DA TUTTE le star dell’epoca (ma anche dal ministro della cultura francese Jack Lang), il suo stile resterà famoso per aver regalato alle donne il primo tacco fetish in acciaio e agli uomini la giacca costruita come un busto di statua greca. Come resterà nella storia il suo spettacolo Mugler Folies a Parigi e Zumaity progettato per il Cirque du Soleil ai suoi esordi. Tutti documenti visibili in questa mostra curata da Thierry-Maxime Loriot che, concepita per il canadese Fine Art Museum di Montreal, inizia dall’Olanda un lungo tour europeo le cui date si conosceran­no a marzo.

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L’attrice Emma Sjöberg con un abito della collezione Les Cow-boys del 1992 nel video Too Funky di George Michael diretto dallo stesso Mugler.

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