DEAN E DAN CATEN 25 ANNI DI SEGRETI CONDIVISI. IN DUE
CONFUCIO DISSE «che se fai quello che ami non lavorerai un solo giorno della tua vita» ma non tutti hanno il coraggio di seguire il proprio istinto e il proprio cuore. Dean e Dan Caten, fondatori e designer di Dsquared2, sì. Amo le loro giacche in pelle e gli stivali perché mi ricordano il film Il selvaggio con Marlon Brando, un mio mito. Durante la nostra chiacchierata mi hanno da subito trasmesso la passione che mettono in tutto quello che fanno ma senza mai prendersi troppo sul serio, cosa rara.
Avete debuttato negli anni Novanta e ora il vostro marchio compie 25 anni. Che cosa ricordate dell’inizio? E che cosa vi ha portato a fare una moda molto easy, orientata allo street wear e «calda»? Allora contattammo uno showroom per esporre la nostra prima collezione. Spendemmo tutti i risparmi per completarla ed essere pronti in tempo per la fashion week. In corso d’opera però lo showroom ci disse che la collezione era troppo «decorata» e che non andava più bene. Rimanemmo di stucco. A quel punto potevamo arrenderci o combattere e, come si dice in questi casi: «Quando Dio chiude la porta, tu apri la finestra». Infatti andammo a un’altra fiera a Parigi con solo due mesi di tempo per reinventare tutto. Lì però eravamo degli sconosciuti. Così chiamammo i nostri amici dicendo loro di venire a vedere lo stand. E visto che la curiosità è più potente della paura, con lo stand pieno di persone tutti i buyer si avvicinarono pensando che stessimo facendo qualcosa di grande. Risultato: in quattro giorni la capsule collection vendette oltre tutte le possibili aspettative. Sembrava un’impresa impossibile ma così iniziò tutto…
Quella prima collezione era ispirata alle vostre origini canadesi. Come si sta evolvendo il brand? Siamo sempre rimasti fedeli a noi stessi. Siamo i nostri primi clienti e conosciamo i nostri desideri e necessità. Cercando di soddisfare i bisogni prepariamo capi di abbigliamento adatti per ogni occasione: dagli Oscar alla montagna.
Nel corso degli anni vi siete ispirati a David Bowie così come al look da boyscout. Le vostre collezioni sono coerenti ma anche discontinue. Come se vi piacesse trattare aspetti diversi della personalità maschile. Ci piace investigare look differenti e trovarne il lato sexy. Ci appartengono tutti. Poi dipende anche dai punti di vista e dagli stati d’animo. Sfruttiamo tutti questi elementi insieme.
Moda, musica, celebrità sono ingredienti sempre presenti nel mondo Dsquared2, penso a Madonna, a Rihanna… Un’ico