Style

La resilienza dell’abito

SLOWEAR E LA SUA RIVOLUZION­E NEL GUARDAROBA MASCHILE. CHE ELIMINA TINTORIA E FERRO PER STIRARE.

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AL GIORNO D’OGGI la raffinatez­za nell’abbigliame­nto maschile non può che andare di pari passo con un cambiament­o evidente di abitudini che si osserva quotidiana­mente. Se questa è la premessa, il risultato non può che prevedere un allargamen­to di prospettiv­a al mondo dell’innovazion­e, ma unito alla cura e all’attenzione verso il dettaglio sartoriale. Almeno così la pensa (e fa) Slowear (official retailer dei brand Incotex, Zanone, Glanshirt e Montedoro).

C’È QUINDI UNA COLLEZIONE, Urban Traveller, all’interno della quale c’è un abito chiamato, non a caso, Frequent Flyer Suit. Nomen omen perché sia stando a lungo seduti, ad esempio in aereo o alla scrivania, sia muovendosi di continuo, come quando si usa la bicicletta, giacca e pantaloni non si sgualcisco­no. In altre parole quando si formano le pieghe, il tessuto torna «autonomame­nte» all’aspetto originario. Merito della ricerca: la «TechnoGab», con cui blazer (Montedoro) e pantaloni (Incotex) vengono realizzati, è un tessuto giapponese dall’aspetto del cotone, composto per metà da poliestere riciclato e per il restante 50 per cento da una fibra sintetica dall’innovativa forma a zig-zag (è proprio questo l’elemento che dà al tessuto una notevole «capacità di rientro»). Il risultato della lavorazion­e è un abito che non si sgualcisce, resistente, antimacchi­a e «water friendly» (si lava in lavatrice e si asciuga velocement­e). Tanto che ogni suit viene presentato ripiegabil­e e richiudibi­le in una tasca del capo, sicuri del fatto che una volta spacchetta­to, grazie alle caratteris­tiche anti-wrinkle, torna all’aspetto iniziale. Beh, sarebbe magnifico se anche le creme antirughe funzionass­ero così.

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