In e (o) out
Da sempre considerato inappropriato e inelegante, il maglione infilato nei pantaloni ha, invece, insospettabili vantaggi.
CONTRARIAMENTE a quanto si possa pensare, mettere il maglione nei pantaloni, sbaglio da penna blu per qualsiasi epoca dello stile maschile, è un errore che ha non pochi vantaggi per l’insieme della silhouette: il torace appare più possente, la vita sottile, le gambe lunghe. Non sono aspetti da sottovalutare, soprattutto nell’epoca della cura del corpo e della dittatura della perfetta forma fisica. Dunque, perché considerarlo una macchia sullo stile dell’uomo anche in questo ormai maturo XXI secolo? Unica avvertenza necessaria è che per infilare la maglia nei pantaloni è auspicabile una conformazione fisica quantomeno nella norma per evitare l’effetto Bibendum (il pupazzo simbolo della Michelin).
FORSE PROPRIO PER IL TIMORE di correre questo pericolo nessuno ha mai messo nero su bianco il suggerimento di infilare il maglione dentro i pantaloni. Anzi, tutte le indicazioni in proposito vanno in direzione opposta. Sia chiaro: ha sicuramente un effetto più lineare il pullover, di qualsiasi foggia e un po’ rimborsato poggiato appena sui fianchi, in grado di nascondere alla vista il punto vita già appesantito dall’attacco dei pantaloni e dalla cintura. Ma come in tutto quel che riguarda il modo di vestire, anche questa regola non ha le caratteristiche di un comandamento divino odi una ricetta medica. Infatti, la maglia infilata dentro si è sempre portata. Partendo dagli sport alpini, prima che entrassero in uso le tute termiche intere e tecnologiche, era buona norma sciare con un maglione corposo e caldo infilato in robusti pantaloni di fustagno. Il risultato era un isolamento dal freddo più che garantito. Poi quell’aspetto sportivo è sceso dalle montagne ed è arrivato a valle sull’abbigliamento informale. E sia chiaro: numerose sono le immagini delle icone del fascino virile e prestante che si sono susseguite nei vari decenni e che hanno contribuito a formare il mito di chi, commettendo un errore, ha inventato uno stile.
Anni Cinquanta: il successo per Marlon
Brando arriva con il film
(1951), lo stesso dramma di Tennessee Williams che l’attore aveva già interpretato a Broodway (1947).
IL TORACE APPARE PIÙ POSSENTE ELE GAMBE PIÙ LUNGHE