Oltre la sfera del «Courma»
Concedersi un aprés ski da milanesi. E poi, un bel tour da montanari veri.
Val d’Aosta
TECHNO TORMENTONE invernale: Courmayeur, pezzaccio stile anni Ottanta firmato Dj Matrix, che sembra fatto apposta per fuggire da Milano il venerdì pomeriggio e approdare in tempo per l’animato aprés ski del mountain club Super G (dove fermarsi a cena: da questa stagione cucina e sublime Montebianco a cura dello chef stellato Andrea Berton). Volendo, si potrà poi sciare alle pendici del Bianco, quello vero; o anche raggiungere Cervinia e il ghiacciaio del Plateau Rosa, quota 3.500, vista Cervino. Oltre ai quattro mila più famosi delle Alpi la piccola regione custodisce molte altre sorprese: una spettacolare natura di parchi, laghi turchesi, valli incontaminate; sci e ciaspole, divertimento e terme, ottimi vini e tavole gourmet. Limitarsi alle piste o girellare per la valle da una meraviglia all’altra? A una mezz’ora dal «Courma» (slang milanese), Aosta: con l’area megalitica di St. Martin de Corléans, i resti romani di Augusta, fondata nel 25 a.C., i 40 capitelli del chiostro romanico di Sant’Orso, grande esempio di narrativa pop medioevale.
RISALENDO PER LA VALLE di Gressoney, ecco (a Saint-Jean) il fiabesco Castel Savoia: fatto costruire dalla Regina Margherita a fine Ottocento, con boiserie da high-society, svela la storia di una donna libera (oltre che appassionata alpinista). Più in alto, verso il Monte Rosa, il villaggio Alpenzù testimonia cultura e architettura dei Walser, popolazione germanofona migrata qui; a Gressoney La Trinité il museo della comu
nità. Sulla via del ritorno, poi, c’è sempre il bestseller dei castelli valdostani: il forte di Bard (adesso in mostra Wildlife Photographer of the Year; 100 scatti di paesaggio e natura; fino al 2 giugno, fortedibard.it).
ALLA RICERCA di altra natura senza mondanità, da Aosta in 40 minuti si arriva a Cogne, sullo sfondo del Gran Paradiso. Nel primo parco nazionale istituito nel 1922 nell’ex riserva di caccia dei Savoia, si fanno sci di fondo (fino a metà marzo), ciaspolate e gite in slitta trainata da cavalli. Spettacolare la salita invernale, non difficile, fino al Rifugio Vittorio Sella (2.584 m), partendo da Valnontey. Per gli appassionati, se le condizioni lo consentono, fino ai primi di maggio ci si può accostare allo sci-alpinismo (e al cascatismo). Oltre a rifugi, fontina e genepy, al paese ci si può fermare al Bellevue per una sauna al fieno o agli agrumi, rivitalizzarsi nella grotta di sale rosa, o concedersi una cena stellata con i vini sorprendenti del sommelier Rino Billia, tra mobili antichi e finestre con vista Gran Paradiso.
FORTEZZE MUSEO, CASTELLI DA FIABA, RIFUGI GOURMET