Style

Oltre la sfera del «Courma»

Concedersi un aprés ski da milanesi. E poi, un bel tour da montanari veri.

- DI FRANCESCA ACERBONI

Val d’Aosta

TECHNO TORMENTONE invernale: Courmayeur, pezzaccio stile anni Ottanta firmato Dj Matrix, che sembra fatto apposta per fuggire da Milano il venerdì pomeriggio e approdare in tempo per l’animato aprés ski del mountain club Super G (dove fermarsi a cena: da questa stagione cucina e sublime Montebianc­o a cura dello chef stellato Andrea Berton). Volendo, si potrà poi sciare alle pendici del Bianco, quello vero; o anche raggiunger­e Cervinia e il ghiacciaio del Plateau Rosa, quota 3.500, vista Cervino. Oltre ai quattro mila più famosi delle Alpi la piccola regione custodisce molte altre sorprese: una spettacola­re natura di parchi, laghi turchesi, valli incontamin­ate; sci e ciaspole, divertimen­to e terme, ottimi vini e tavole gourmet. Limitarsi alle piste o girellare per la valle da una meraviglia all’altra? A una mezz’ora dal «Courma» (slang milanese), Aosta: con l’area megalitica di St. Martin de Corléans, i resti romani di Augusta, fondata nel 25 a.C., i 40 capitelli del chiostro romanico di Sant’Orso, grande esempio di narrativa pop medioevale.

RISALENDO PER LA VALLE di Gressoney, ecco (a Saint-Jean) il fiabesco Castel Savoia: fatto costruire dalla Regina Margherita a fine Ottocento, con boiserie da high-society, svela la storia di una donna libera (oltre che appassiona­ta alpinista). Più in alto, verso il Monte Rosa, il villaggio Alpenzù testimonia cultura e architettu­ra dei Walser, popolazion­e germanofon­a migrata qui; a Gressoney La Trinité il museo della comu

nità. Sulla via del ritorno, poi, c’è sempre il bestseller dei castelli valdostani: il forte di Bard (adesso in mostra Wildlife Photograph­er of the Year; 100 scatti di paesaggio e natura; fino al 2 giugno, fortedibar­d.it).

ALLA RICERCA di altra natura senza mondanità, da Aosta in 40 minuti si arriva a Cogne, sullo sfondo del Gran Paradiso. Nel primo parco nazionale istituito nel 1922 nell’ex riserva di caccia dei Savoia, si fanno sci di fondo (fino a metà marzo), ciaspolate e gite in slitta trainata da cavalli. Spettacola­re la salita invernale, non difficile, fino al Rifugio Vittorio Sella (2.584 m), partendo da Valnontey. Per gli appassiona­ti, se le condizioni lo consentono, fino ai primi di maggio ci si può accostare allo sci-alpinismo (e al cascatismo). Oltre a rifugi, fontina e genepy, al paese ci si può fermare al Bellevue per una sauna al fieno o agli agrumi, rivitalizz­arsi nella grotta di sale rosa, o concedersi una cena stellata con i vini sorprenden­ti del sommelier Rino Billia, tra mobili antichi e finestre con vista Gran Paradiso.

FORTEZZE MUSEO, CASTELLI DA FIABA, RIFUGI GOURMET

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