Texas, America
MACHISMO, JEANS E STRANI ANIMALI. UN PREMIO PULITZER TEXANO RACCONTA IL SUO STATO.
dal sole – vestiti da lavoro modesti che avevano perfettamente senso per un uomo che guidava una mandria nel 1875, ma che oggi continuano a essere scelti da molti texani che pure per lo più vivono in uffici e posti al chiuso. Stringi i jeans e mettici una camicia con i bottoni di perla ed ecco un impresario di real estate di Austin. Lo stile del cowboy è un riconoscimento implicito alla mentalità che questo mito rappresenta, che può essere sintetizzato in un individualismo vigoroso (…).
Il Texas non ha praticamente leggi che regolino gli animali esotici. Dopo che una mandria di antilopi azzurre fu rilasciata nel King Ranch nel 1930, ogni allevatore si sentì in dovere di possedere zebre, o cammelli, canguri, gazzelle, forse persino un rinoceronte. I cacciatori decisero di allevare cinghiali russi con maiali selvaggi, un lascito della colonizzazione spagnola, e ora abbiamo più di due milioni di queste bestie, che sono grosse il doppio di un cervo, hanno zanne che paiono baionette, strappano recinzioni e pascoli e falciano le colture, mangiando i semi di grano dalla terra prima che germoglino. Possono percorrere 40 chilometri in un’ora e annusare gli odori a più di dieci chilometri di distanza.
Il testo è tratto da Dio salvi il Texas (NR edizioni). L’autore, giornalista del New Yorker, ha ricevuto il Premio Pulitzer nel 2007 per Le altissime torri.
LO STILE È L’EREDITÀ PIÙ VISIBILE
DEI COWBOY