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Il quadro del MIRA

In provincia di Genova la passione per l’arte affiora ovunque in questo hotel di charme carico di storia

- DI FIORENZA BARIATTI FOTO DI BARBARA CORSICO

IL MIRAMARE? Certo che lo conosco: ci sono appena stata». Eppure Gaia, una che da decenni frequenta Santa Margherita Ligure dove ha casa e amici, di certo non ha bisogno di alloggiare in un albergo. In realtà il Grand Hotel Miramare – palazzo liberty che guarda il mare del Tigullio, circondato da un grande parco con piante originarie dei giardini storici della regione – non è dedicato esclusivam­ente all’ospitalità. Certo: è un albergo – cinque stelle, 78 tra camere e suite, ristorante, bar, spiaggia e piscina – e su questo non si discute, ma il Mira, così lo chiamano, è anche un luogo di incontro. Come lo sia diventato lo raccontano, tra sorrisi e gesti cortesi che sanno come rendere l’ospite partecipe, Andrea Fustinoni e Fabio D’Amato: a.d. il primo e quality manager il secondo ma soprattutt­o collezioni­sti d’arte e viaggiator­i (spesso mettono insieme le due passioni; adesso, per esempio, sono appena rientrati «dall’Albania dove siamo andati per conoscere la scena culturale contempora­nea del Paese»). Le porte del Grand Hotel sono quindi aperte a diversi eventi culturali, come il loro tempo è a disposizio­ne di galleristi, collezioni­sti e amici artisti (Salvatore Arancio, Francesco Gennari, Luca De Leva per fare qualche nome). «È proprio l’arte contempora­nea a darmi l’energia che serve a investire nell’albergo con una

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