Siamo tutti accessori di Coco
LO STILE, LE PERIPEZIE, LA BURRASCOSA VITA DELLA MADEMOISELLE PIÙ INFLUENTE DI TUTTE: UNA NUOVA BIOGRAFIA.
SI FACEVA CHIAMARE «mademoiselle» con orgoglio: non ha mai portato il titolo da sposata la stilista che ha messo i pantaloni alle donne. A 50 anni dalla morte, nella sua stanza al Ritz di place Vendôme, e a cento dal lancio del N°5, il profumo-sottoveste di Marilyn Monroe, un nuovo libro ne celebra la storia e il mito. Di più: Coco Chanel. Una donna del nostro tempo, biografia/saggio/ reportage di Annarita Briganti, ripercorre in chiave contemporanea una vita già leggendaria. L’autrice ha scovato l’immagine più bella in un’intervista televisiva in bianco e nero. Quando il giornalista domanda: «Può dirci come sarà la moda di quest’anno?»
Coco, annoiata, replica: «No, perché la moda va e viene, dopo una settimana è tutto già démodé». Poi aggiunge, «con un’impertinenza tinta di malizia» che ricorda lo stile di Alda Merini: «E comunque, se anche lo sapessi, non glielo direi».
Di uomini ce ne sono tanti, in questa storia. L’ultimo è Luchino Visconti che al funerale, in un trionfo di rose bianche, è il solo a scegliere camelie rosse per salutarla. Ci sono
In libreria, per Cairo editore: la biografia/ saggio/reportage di Annarita Briganti, già autrice di gli amanti e gli amici di una vita: Jean Cocteau e Salvador Dalì, Winston Churchill e lo squattrinato Igor Stravinskij.
IL VERO AMORE DI COCO è Arthur Capel detto Boy, industriale e gran giocatore di polo, che muore giovane in un incidente stradale. Ma quello che la mette più nei guai è il nipote (o figlio segreto?) André: per salvarlo dalla prigionia Chanel diventa spia degli occupatori nazisti. Roland Barthes, che l’ha soltanto sfiorata in un caffè parigino, è quello che le ha dedicato le parole più belle: «Lei non scrive con carta e inchiostro ma con tessuti, forme e colori. Elegante come Racine, giansenista come Pascal, sensibile come Madame de Sévigné». Orfana dalla nascita, autistica, provinciale, lettrice onnivora, self-made woman con quattromila dipendenti, ha solo un tailleur nero e uno grigio. Tra le sue massime: «Una donna non deve portare addosso i suoi soldi»; «Prima di uscire guardati allo specchio e togli qualcosa»;
«Un uomo può indossare ciò che vuole. Resterà sempre un accessorio della donna».