LA MIA VITA DA PROTÉGÉ
PARIGI TREMA. O forse no. Di certo sono in tanti a vivere su una specie di tappeto a molle: ci sarà o non ci sarà la rivelazione del secolo? Molti lo sapranno soltanto alla fine delle 267 pagine di Ça va, cher Karl?, il libro che Sébastien Jondeau, autista e assistente personale di Karl Lagerfeld per oltre 20 anni, ha scritto con Virginie Mouzat, giornalista, ex critica di moda di Le Figaro, ex direttrice moda dell’edizione francese di Vanity Fair, attualmente scrittrice di libri suoi o per conto terzi. Edito da Flammarion, casa editrice di letteratura blasonata, il volume è arrivato in libreria alla fine di gennaio ma è stato preceduto da articoli e ricostruzioni «dietro le quinte» tipiche di una spy story e certo degne di miglior causa. Ma tra timori di rivelazioni e speranze di vendetta, tra chi confidava in pareggio dei conti e chi soffiava sul fuoco della maldicenza, il motivo di tanta aspettativa sta tutto nell’incipit: «Chiudere la porta su questa data che mette fine a 20 anni della mia vita. Ho salutato Karl stamattina. Per sempre. La sua anima e il suo corpo sono scomparsi».
INIZIA COSÌ il libro di Jondeau, dalla sera del 19 febbraio del 2019, data nefasta in cui all’ospedale americano di Neully-sur-Seine, alle porte di Parigi, è scomparso Karl Lagerfeld, il kaiser della moda, l’uomo che si è costruito la propria mitologia, nato ad