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LA MIA VITA DA PROTÉGÉ

- DI MICHELE CIAVARELLA

PARIGI TREMA. O forse no. Di certo sono in tanti a vivere su una specie di tappeto a molle: ci sarà o non ci sarà la rivelazion­e del secolo? Molti lo sapranno soltanto alla fine delle 267 pagine di Ça va, cher Karl?, il libro che Sébastien Jondeau, autista e assistente personale di Karl Lagerfeld per oltre 20 anni, ha scritto con Virginie Mouzat, giornalist­a, ex critica di moda di Le Figaro, ex direttrice moda dell’edizione francese di Vanity Fair, attualment­e scrittrice di libri suoi o per conto terzi. Edito da Flammarion, casa editrice di letteratur­a blasonata, il volume è arrivato in libreria alla fine di gennaio ma è stato preceduto da articoli e ricostruzi­oni «dietro le quinte» tipiche di una spy story e certo degne di miglior causa. Ma tra timori di rivelazion­i e speranze di vendetta, tra chi confidava in pareggio dei conti e chi soffiava sul fuoco della maldicenza, il motivo di tanta aspettativ­a sta tutto nell’incipit: «Chiudere la porta su questa data che mette fine a 20 anni della mia vita. Ho salutato Karl stamattina. Per sempre. La sua anima e il suo corpo sono scomparsi».

INIZIA COSÌ il libro di Jondeau, dalla sera del 19 febbraio del 2019, data nefasta in cui all’ospedale americano di Neully-sur-Seine, alle porte di Parigi, è scomparso Karl Lagerfeld, il kaiser della moda, l’uomo che si è costruito la propria mitologia, nato ad

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