Altezze urbane
DI LUCA ROSCINI - FOTO DI FEDERICO MILETTO - STYLING DI GIOVANNI DE RUVO
Ci si può vestire in alta quota evitando piumini, scarponi, occhiali a specchio e zaini tecnici? La risposta è sì: basta sfoggiare un cappotto in lana spinata, una field-jacket in lana bouclé o addirittura un peacoat con imbottitura. Con tanto di sciarpe lavorate, occhiali urbani e orologi che più classici non si può: con numeri romani, quadranti basici, cinturino in pelle nera oppure bracciale in acciaio. Se del resto questo autunno-inverno vedremo indossati per le nostre strade piumini ipertrofici, scarponi con maxi carrarmato, maglioni con ricami norvegesi, Moon-boot e addirittura salopette in piuma d’oca, perché non giocare in contropiede indossando nelle località alpine di villeggiatura gli stessi capi di tutti i giorni? In fondo vestirsi da città in montagna, più che una ribellione estetica, è una risorsa formale per facilitare non solo il momento di fare le valigie, ma anche l’infrazione delle regole che impongono rigidi dresscode a determinati luoghi.