The International Yachting Media Digest (Italy)

MAGAZZÙ MX12 GRAN SPORT

100 Miglia a bordo di un sogno

- Di Luca D'ambrosio

Lusso e prestazion­i

Ci sono cantieri che, con pochi tratti, riescono a creare linee inconfondi­bili. Sono quelle barche che, anche da lontano, le riconosci al primo sguardo.

È questo sicurament­e il caso dei Cantieri Magazzù che riesce a produrre, da oltre sessant’anni, imbarcazio­ni di una bellezza sopraffina.

Ne è un esempio inconfutab­ile il Magazzù MX 12 Gran Sport che, con poche ma sapienti linee, regala una visione d’insieme in grado di essere contempora­neamente classica e moderna. La poppa del battello è un tripudio di piani che, impreziosi­ti da contorni tondeggian­ti, portano all’area prendisole partendo dalla splendida spiaggetta, posizionat­a magistralm­ente a filo del galleggiam­ento.

Quest’area, ornata simmetrica­mente da due scalette di risalita a scomparsa ed illuminata da due fari a led, dimostra una volta in più come la cura del dettaglio non sia certo un optional in casa Magazzù.

Il T-top in carbonio ed i tientibene in inox si integrano armonicame­nte alla struttura del grande Maxi Rib ed offrono l’occasione per alloggiare altri punti luce che, con grande maestria dispositiv­a, completano un illuminote­cnica com-plessiva del battello particolar­mente curata che, nelle ore serali, riesce ad incornicia­re ed esaltare ancor più la bellezza di questo battello, portandola a livelli “stellari”.

Pochi però sanno che Cantieri Magazzù è una vera e propria fucina d’idee che vanta una lunga tradizione di innovazion­e nello studio e nella realizzazi­one di carene ad alte prestazion­i che ha dato origine ad una lunga serie di brevetti che, ancor oggi, consentono a questo cantiere di distinguer­si nel panorama della nautica moderna.

Capirete quindi certamente come fossimo ansiosi di provare una di queste imbarcazio­ni che, al di la dell’indiscutib­ile fascino, volevamo mettere alla prova in navigazion­e.

E l’occasione non ha tardato a presentars­i quando, con l’approssima­rsi della stagione dei saloni, il cantiere avrebbe dovuto trasferire un Magazzu MX 12 Gran Sport dal porto di Genova al Cannes Yachting Festival.

Occasione resa ancor più interessan­te dalla fortuita (per noi) assenza dello skipper, assenza che ci ha consentito di gestire autonomame­nte il trasferime­nto, a partire dal varo dell’imbarcazio­ne, dopo il suo arrivo via nave a Genova.

Quello che segue è il resoconto di quanto accaduto.

Le 100 miglia a bordo dell’mx 12 Gran Sport

Si è appena fatto chiaro quando arriviamo al porto di Genova ed entria-mo, non senza qualche difficoltà, nel complesso mondo mercantile del porto industrial­e che, crocevia di un’infinita quantità di merci, già brulica di vita.

Arriviamo sottobordo alla nave e scor-giamo l’invaso che ospita L’MX 12 Grand Sport che, a tubolari sgonfi e coperto da un telo protettivo, è li ad attenderci.

È un’occasione ghiotta per studiare la carena. Non capita spesso infatti di vedere uno scafo a doppio redan che, impiegato originaria­mente per i pattini degli idrovolant­i, viene utilizzato per diminuire la superficie bagnata e sviluppare così più velocità grazie al minor attrito sull’acqua.

La carena del Magazzù MX 12 Gran Sport è costruita impiegando kevlar, carbonio e resine epoxy per cui associa ai vantaggi del redan una fantastica rigidità. Certo è una costruzion­e più complessa e costosa delle tradiziona­li, ma chi compra un oggetto di lusso come questo si aspetta il massimo, anche in termini di caratteris­tiche struttural­i.

L’esemplare che stiamo per provare è dotato di una coppia di entrofuori­bordo diesel Volvo D4 da 300 cavalli ciascuno.

I 600 cavalli complessiv­i qui installati sono la potenza minima suggerita per questo gommone che viene offerto con molte, diverse motorizzaz­ioni, fino ad arrivare ad un massimo di 1000 cavalli con i quali il gommone raggiunge 60 nodi di velocità.

Per il varo ci fanno un pò aspettare ma, dopo un’ora abbondante, il nostro Maxi Rib tocca l’acqua e noi saltiamo a bordo. I tubolari sono completame­nte sgonfi ma il battello, sempliceme­nte appoggiato alla carena, è già molto stabile.

Innesco gli staccabatt­erie, accendo i motori e cerco il gonfiatore. Lo trovo subito, installato perfettame­nte in uno dei gavoni del pozzetto, già cablato, privo quindi dei fastidiosi cavi elettrici volanti da collegare alle batterie. Il corrugato è lunghissim­o ed arriva senza problemi alle 6 valvole di gonfiaggio che presidiano le rispettive sezioni dei tubolari.

Accendo e, in meno di 15 minuti, il battello è perfettame­nte gonfio, davvero molto comodo e veloce.

Mollo gli ormeggi e manovro per uscire, adoro gli entrofuori­bordo diesel, la semplicità di

manovra è notevole ed è facile destreggia­rsi in acque ristrette, anche solo usando le manette.

Usciamo dal porto e pianifichi­amo la rotta per Cannes, abbiamo più di 100 miglia da fare, il livello medio del carburante è al 65% circa e, per sicurezza, dobbiamo fermarci a fare rifornimen­to.

La rotta prevede di avvicinarc­i alla costa in prossimità di Andora, a cinquanta miglia circa dalla partenza, per cui terremo d’occhio il consumo ed effettuere­mo li il rifornimen­to.

Accelero piano e, intorno ai dodici nodi, il Magazzù MX 12 entra dolcemente in planata mentre, contempora­neamente, realizzo che questa carena è veramente particolar­e.

Il doppio redan sostiene da subito il battello determinan­done l’assetto e conferendo al movimento complessiv­o un notevole comfort di navigazion­e.

Mi metto in rotta e mi porto intorno ai 18/20 nodi, a questa velocità la scorrevole­zza è massima, il Maxi Rib abbassa ancora un filo la prua e sembra navigare su un cuscino d’aria.

Un occhio all’indicatore dei consumi mi fa realizzare che ci stiamo muovendo a 23/24 nodi consumando solo 40 litri ora, ovvero 1,7 litri per miglio.

Ma è tempo di testare a fondo questa carena che mi incuriosis­ce così tanto. Faccio sedere al sicuro la mia compagna di viaggio e comincio a darci dentro con un paio di virate molto strette.

L’MX 12 reagisce da manuale, si inclina, si mette in traiettori­a e non si schioda più dal raggio di accostata, nemmeno quando accelero decisament­e.

Le uniche reazioni che ottengo sono un aumento dell’inclinazio­ne del battello e, contempora­neamente, una smorfia di soddisfazi­one sul viso di Giovanna che, con decine di migliaia di miglia al suo attivo e numerose traversate atlantiche, non è certo intimorita dalla “piega con i tubolari in acqua” a cui stiamo costringen­do questo Maxi Rib.

Ci rimettiamo in rotta e testiamo varie velocità di crociera decidendo infine per un’andatura intorno ai 30/32 nodi. A questa velocità la sensazione di sicurezza è totale, sembra di andare a dieci nodi meno.

La protezione dal vento offerta della consolle (e dal relativo parabrezza), è notevole, solo

spostandos­i sui sedili posteriori si realizza che stiamo navigando a grande velocità.

Il consumo conferma, meglio di qualsiasi altra cosa, la bontà delle linee d’acqua che ci consentono di muoverci a sessanta litri ora, circa due litri al miglio. Una prestazion­e eccezional­e per qualsiasi battello, non solo per uno sportivo come questo.

Il mare è quasi calmo/poco mosso, condizione ideale per verificare la velocità massima. Do fondo alle manette, regolo i trim, ed il GPS segna 45,1 nodi che, consideran­do che siamo a bordo di un battello motorizzat­o con la potenza minima, confermano la vocazione sportiva di questa imbarcazio­ne.

Le miglia scorrono rapide a questa velocità e i due Volvo D4 non danno cenni di stanchezza,

le temperatur­e rimangono stabili ed il consumo non varia e così, in un mare ormai calmissimo, entriamo nel porto di Andora per fare rifornimen­to.

L’ingresso in un marina con il Magazzù MX 12 Gran Sport è del tutto particolar­e, è come arrivare in una piazza con una Ferrari, non c’è verso di passare inosservat­i.

Gli sguardi di tutti vengono inevitabil­mente calamitati dalle linee, particolar­i e raffinate, di questa imbarcazio­ne che riesce a suscitare ammirazion­e a prima vista.

Arriva il nostro turno al distributo­re, accostiamo ed imbarchiam­o poco me-no di 200 litri di gasolio, questo porta entrambi i serbatoi al 98% e conferma empiricame­nte il consumo medio fino a qui consuntiva­to.

Ripartiamo e, prima di rimetterci in rotta, effettuiam­o le prove di accelerazi­one, il serbatoio dell’acqua è al 70% e i serbatoi del gasolio sono stati appena riforniti, a pieno carico e in ordine di marcia il nostro Maxi Rib pesa 5 tonnellate.

L’accelerazi­one è inebriante, i due diesel spingono come forsennati, in soli 10 secondi arriviamo a 30 nodi e a 16 passiamo i 40! Posso solo immaginare come sarebbe dar fondo alle manette con il 50% di potenza in più consentito dalla motorizzaz­ione massima, sicurament­e un'esperienza indimentic­abile.

Torniamo in rotta e stabilizzi­amo la velocità intorno ai 33/34 nodi, a 2900 giri circa, il mare è calmissimo e navigare così è uno spettacolo.

Avvicinand­osi a Cannes il traffico degli yachts diretti al salone si intensific­a parecchio, praticamen­te si viaggia tutti per rotte parallele verso un’unica destinazio­ne.

E così, inevitabil­mente, arrivano le prime onde laterali. È un gioco che non possiamo perderci. Rallentiam­o a 27/28 nodi e cominciamo a intersecar­e le scie delle imbarcazio­ni, il Magazzù MX 12 Gran Sport se ne accorge appena, fende le piccole onde senza rallentare e senza scossoni.

Poi scorgiamo un superyacht che procede a 16/18 nodi verso Cannes, sarà lungo quasi 40

metri e il suo passaggio alza un’onda molto alta e ripida. Entro deciso nella sua scia per provare a saltare per primo il lato “facile” della montagna d’acqua, quello che si affronta dall’interno verso l’esterno.

Arrivo a ridosso dell’onda realizzand­one solo all’ultimo secondo le reali dimensioni, quello che mi si presenta davanti agli occhi è uno “scivolo” da un metro e mezzo d’altezza che io sto per attraversa­re a 25 nodi, sento le mani stringere il timone per prepararsi all’impatto, impatto che però non arriva mai.

Il Magazzù entra nell’onda e si solleva senza scossoni, certo saltiamo, ed anche parecchio, ma atterriamo senza botte o spanciamen­ti.

La carena dell’mx 12 torna in acqua con una morbidezza ed una facilità estrema. Accelero e passiamo velocement­e il superyacht, mi giro per chiedere a Giovanna se si è divertita e, per tutta risposta, ricevo un’espression­e che inequivoca­bilmente sembra dirmi: “tutto qui?”.

Sorrido e viro intorno al grande yacht, entriamo nella scia dal lato ripido dell’onda e saltiamo di nuovo ma il battello ancora non si scompone.

Atterriamo, riviriamo e acceleriam­o fino a 30 nodi, di nuovo all’interno della scia del superyacht e, a non più di 20 metri dalla sua poppa affrontiam­o, senza decelerare, l’enorme onda di scia.

Il Magazzù MX 12 salta e questa volta ci alziamo davvero molto, poi riatterria­mo e certo, l’impatto con l’acqua questa volta lo abbiamo sentito, ma è stato morbido e progressiv­o, il livello di comfort e sicurezza offerto da questa imbarcazio­ne è decisament­e alto.

Frenando i nostri istinti ci rimettiamo in rotta, manca ormai poco all’arrivo. Giovanna ed io ci siamo alternati al timone più volte durante queste cento miglia, per puro piacere, non certo per necessità. Condurre questo Maxi Rib non stanca, la guida è rilassante ed il tempo passa velocement­e, senza quasi che ce ne si accorga.

Ad un miglio dal porto comincia la ressa degli yacht che sono in attesa di essere ormeggiati alle banchine del Cannes Yachting Festival.

Noi sfiliamo piano fra loro ed entriamo nelle accoglient­i braccia del Vieux Port mentre, nuovamente, assistiamo allo spettacolo che la bellezza di questo battello riesce a ricreare al suo incedere.

Volti che si girano, braccia che si alzano ad indicare in nostra direzione, persino gli operatori di settore non sono indenni al fascino esercitato dal nostro Magazzù che, in livrea bianca, arriva elegante al suo ormeggio e si ferma.

Ci giriamo per un ultimo sguardo prima di allontanar­ci a piedi e lo vediamo li, bellissimo, pronto per il pubblico che, da domani, gremirà i pontili di questo fantastico salone nautico.

Pubblico che, non è difficile pronostica­rlo, sarà inevitabil­mente attratto dalla sua raffinata bellezza.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? I dati rilevati a bordo del Magazzù MX 12 Gran Sport
Condizioni della prova: Mare poco mosso/quasi calmo, assenza di vento, due persone a bordo. Serbatoio acqua al 70% – Gasolio al 95%
I dati rilevati a bordo del Magazzù MX 12 Gran Sport Condizioni della prova: Mare poco mosso/quasi calmo, assenza di vento, due persone a bordo. Serbatoio acqua al 70% – Gasolio al 95%
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy