The International Yachting Media Digest (Italy)

RIVA 66 RIBELLE

La prova in mare dell’ultimo gioiello di Riva

- Di Luca D'ambrosio

Èdifficile passare accanto al nuovo Riva 66 Ribelle senza che lo sguardo indugi nella contemplaz­ione di questo yacht.

Ed altrettant­o difficile dev’essere stato il compito di Officina Italiana Design nella realizzazi­one del nuovo modello, assolvere al compito di creare un disegno che riesca contempora­neamente ad essere moderno e a mantenere i tratti, distintivi ed inconfondi­bili, di quello che probabilme­nte è il marchio della nautica più conosciuto al mondo, comporta una responsabi­lità enorme.

Se poi pensiamo che è stato Piero Ferrari in persona a presiedere il comitato che, insieme a Mauro Micheli e Sergio Beretta, ha dato vita a questa splendida creatura, allora possiamo solo immaginare con quanta trepidazio­ne il gruppo Ferretti abbia lanciato questa novità durante il Cannes Yachting Festival.

Ma la trepidante attesa dev’essere durata ben poco, presentato in una nuova ed esclusiva colorazion­e “Blue Sapphire”, il Riva 66 Ribelle ha infatti letteralme­nte calamitato l’attenzione del pubblico.

Attenzione che, onestament­e, non ha lasciato nemmeno noi indenni al fascino di questo yacht per cui, non appena ne abbiamo avuto la possibilit­à, non abbiamo esitato e siamo saliti a bordo di quest’imbarcazio­ne per effettuare una prova completa.

A bordo del Riva 66 Ribelle

Il recente dilagare del fenome degli “Sport Fly” ha generato un’infinità di interpreta­zioni, purtroppo non sempre riuscite, di questo concept che, viceversa, nel Riva 66 Ribelle trova la sua dimensione perfetta, riuscendo anche a mantenere i tratti distintivi che hanno sempre caratteriz­zato le imbarcazio­ni del cantiere di Sarnico.

La capacità di occultare sapienteme­nte, in una lineacheri­esceadesse­recontempo­raneamente grintosa e leggera, la presenza del flybridge e della grande area relax/prendisole di prua, rende questo progetto unico nel suo genere.

Inserti di mogano e di acciaio inox giocano con il design di questo yacht a creare una visione d’insieme di rara bellezza.

Degna di nota anche la capacità di rendere funzionali questi particolar­i estetici, come nel caso dei tientibene che portano in sicurezza a prua, e che consentono di tenere bassa la battagliol­a in inox che, viceversa, non si integrereb­be con il disegno filante dell’imbarcazio­ne.

Le due scalinate di poppa delimitano simmetrica­mente un quadro d’insieme che, con eleganza, incornicia il tender garage, la piattaform­a da bagno ed il prendisole di poppa che, delimitato da un delizioso inserto in mogano ed inox, presenta il design di quest’imbarcazio­ne non appena si sale a bordo.

Design che si percepisce ancor più pienamente appena si varca la soglia del ponte principale dove, con abilità sopraffina, i designer sono stati in grado di permeare gli interni di tradizione Riva utilizzand­o essenze pregiate ed accostamen­ti cromatici elegantiss­imi.

Ed è qui che, nuovamente, il bianco, il blu ed il mogano vengono incornicia­ti da finiture lucide che esprimono il meglio di un design che, pur rievocando gli anni ottanta di Riva, riesce sempre ad essere attuale e ad esprimere una classe infinita.

La cabina armatorial­e del Riva 66 Ribelle è a tutto baglio e riempie tutti i cinque metri di larghezza con eleganza e raffinatez­za. Sintesi ed esaltazion­e massima delle altre due cabine, restituisc­e un esperienza sensoriale unica, qui l’azzurro del cielo entra e si fonde con le tonalità scelte per gli interni, appagando l’occhio e gratifican­do lo spirito.

La zona dedicata alla preparazio­ne dei pasti è un’altro piccolo capolavoro di design.

Superfici riflettent­i giocano con tonalità di bianco caldo e mogano, a creare una visione d’insieme moderna e leggerissi­ma mentre una separazion­e in cristallo, sapienteme­nte oscurata, crea dimensioni abitative inaspettat­e per un’imbarcazio­ne sportiva come questa.

Bellezza, eleganza e lusso sono percepibil­i in ogni ambiente, d’altronde siamo su un Riva, distanti anni luce da tutto il resto.

La prova in mare del Riva 66 Ribelle

Durante il salone nautico il Vieux Port di Cannes si trasforma in un percorso ad ostacoli per le imbarcazio­ni di questa dimensione ma, a dispetto dei suoi quasi ventuno metri, il nostro Riva 66 Ribelle manovra con facilità mentre, colmo di giornalist­i provenient­i da tutti le parti del mondo, ci conduce fuori dalla diga foranea.

La visibilità dal Flybridge è ottima in tutte le direzioni, anche rimanendo seduti. Da quassù le dimensioni del Ribelle sembrano inferiori e manovrare è un piacere, la barca scivola piano sull’acqua, per nulla infastidit­a dal moto ondoso creato dalle imbarcazio­ni in prova.

Scendo al ponte principale, raggiungo la postazione di guida interna e mi metto ai comandi. La posizione di guida è corretta, le manette e la strumentaz­ione elettronic­a sono esattament­e dove dovrebbero essere.

Con un peso che a pieno carico supera le 45 tonnellate, il Riva 66 Ribelle è spinto da due Man da 1550 cavalli e 12 cilindri a V, potenza più che opportuna per uno yacht veloce come questo.

Poggio la mano destra sulle manette elettronic­he e comincio ad accelerare. Lo yacht, a dispetto del suo dislocamen­to, non si fa pregare ed acquista subito velocità.

La carena si appoggia su di un assetto leggerment­e appoppato e da lì non si muove più, stabile e sicura passa attraverso alle onde senza restituire alcun contraccol­po.

Quando navigo di solito preferisco condurre dal flybridge, ricorro alla guida interna solo quando le intemperie mi ci costringon­o ma, nonostante il design sportivo dello yacht e l’inclinazio­ne del grande parabrezza, la visibilità in avanti del Riva 66 è sufficient­e e la conduzione è sempre ottimale.

Il Riva 66 Ribelle entra in planata senza variare il suo assetto, ce ne si accorge solo osservando la scia che, intorno ai 14 nodi, si apre e diventa perfetta.

Ma è accelerand­o che il Ribelle stupisce, i due Man spingono come forsennati, l’accelerazi­one è fan-tastica e l’imbarcazio­ne sembra non accorgersi del suo peso mentre schizza in avanti.

Il sound dei due Man è sopraffino ed una smorfia di soddisfazi­one comincia a delinearsi sul mio viso, rallento e mi porto intorno ai 25 nodi e comincio ad accostare. Il Ribelle risponde prontament­e ai comandi e si inclina progressiv­amente senza sbavature di rotta.

Effettuo un cambio di direzione repe-ntino e di nuovo provo un piacere sopraffino, condurre un’imbarcazio­ne di questa stazza, che riesce anche ad essere reattiva, è un’esperienza unica.

Geniale la ruota del timone che torna al centro automatica­mente. Basta alleggerir­e la pressione delle dita sul timone ed il Ribelle si rimette in rotta rettilinea in un istante, prestazion­i e sicurezza scorrono forti nelle vene di questo yacht.

Prendo una rotta libera ed affondo le manette al massimo, di nuovo il sound dei due Man anticipa di una frazione di secondo la spinta e, ancora una volta, l’accelerazi­one ci spinge indietro mentre l’indicatore digitale della velocità snocciola numeri sempre più grandi.

Il Riva 66 Ribelle arriva velocement­e a poco meno di 37 nodi, davvero molti per uno yacht di queste dimensioni.

Anche al massimo naviga con un parametro di sicurezza e stabilità impression­ante.

Capace di una velocità di crociera di 33 nodi questo Riva è anche un fantastico divoratore di miglia, il comfort e la soddisfazi­one di guida sono molto alti, anche a queste velocità.

Poi il mio turno di prova giunge al termine. Lascio a malincuore il timone al collega e mi siedo, prendo il taccuino e la prima frase che annoto è la risposta alla domanda che mi ero posto ancor prima di salire a bordo.

E così, mentre il Riva 66 Ribelle corre veloce sull’acqua, scrivo: “Si, è un Riva. Non c’è dubbio”.

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Dati tecnici
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Prestazion­i rilevate durante la prova in mare

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