The International Yachting Media Digest (Italy)

GS 80 CUSTOM

Prova in mare per il nuovo maxi yacht di Cantiere del Pardo

- Di Luca D'ambrosio

Si chiama GS 80 Custom ed è la capostipit­e di una nuova serie di imbarcazio­ni che Cantiere del Pardo ha voluto per offrire ai propri armatori yacht di alto livello, custom e semi custom, fino a ottanta piedi di lunghezza.

Capace di stupire introducen­do imbarcazio­ni dalla bellezza sopraffina, quando questo cantiere lancia una nuova linea di imbarcazio­ni, fa letteralme­nte tremare il mercato.

D’altro canto basta solo guardare l’ultima nata per capire che, anche questa volta, è stato messo a segno un colpo vincente.

Bella, sexy e prepotente, il GS 80 Custom nasce dalle mani di un Giovanni Ceccarelli ai suoi massimi livelli, capace di tracciare linee pure edelineate che riescono ad essere contempora­neamente morbide ed aggressive, sinuose ed essenziali.

Deliziosa la falchetta che, smussata nel suo primo terzo riesce, nello stesso tempo, ad ingentilir­e la potente prua a scimitarra e ad impreziosi­re l’allargamen­to di un baglio massimo che, molto avanzato, arriva a misurare sei metri e mezzo determinan­do un vero e proprio primato di categoria.

Così Cantiere del Pardo inaugura la “Grand Soleil Custom line”

Sarà forse per questo che una grande folla di giornalist­i, provenient­i da tutte le parti del mondo, gremisce la barca per partecipar­e alla sua uscita inaugurale.

La prova del GS 80 Custom

Il GS 80 Custom esce con facilità dal complicato ormeggio a cui era vincolata. E’ l’armatore in persona a manovrare e, con pochi e sapienti colpi alle eliche retrattili di prua e di poppa, siamo fuori in un baleno. Questo maxi yacht può letteralme­nte evolvere su se stesso in un fazzoletto d’acqua.

Appena fuori ci mettiamo al vento e, con la terza marcia dei winch elettrici posizionat­i a base d’albero, la randa va a riva velocement­e. Poggiamo, spegniamo il motore e, ancor prima di “srollare” l’autovirant­e, la barca si appoggia sul fianco sinistro e parte a quasi sei nodi di velocità mentre soffiano 8 nodi di vento reale.

L’autovirant­e viene estratto, messo a segno e, immediatam­ente, il GS 80 Custom accelera creandosi il suo apparente.

A 28° dal vento stiamo navigando a 8,3 nodi di velocità mentre una folla di persone, ben lontane dall’essere disposte dove dovrebbero per agevolare la situazione, di colpo si ammutolisc­e e guarda gli strumenti.

Incrocio lo sguardo di Giovanni Ceccarelli, ci sorridiamo, non servono parole per commentare la soddisfazi­one del momento. Incredibil­e come, a dispetto delle quasi tre tonnellate aggiuntive di persone a bordo, questo maxi yacht possa scivolare sull’acqua, alla velocità del vento, avendo a riva solo randa ed autovirant­e.

Chiudo gli occhi e mi immagino la barca deserta, l’armatore al timone e la moglie sdraiata sul divano sottovento.

Il grande winch centrale è a portata di mano per scaricare la randa se il vento rinfresca. In queste condizioni si vira senza toccare un tasto.

Questo 80 piedi si porta con la facilità di un 50 e ha le prestazion­i di un racer.

Giovanni mi porta all’albero e mi spiega che questo è il setting da crociera. Mi indica le rotaie per il genoa al 105% che viene usato per passare alla configuraz­ione race del GS 80 Custom, ed è facile pensare a quanto possano ancora aumentare le prestazion­i con questa configuraz­ione.

Il vento cala fino a 4/5 nodi di reale e Paolo Semeraro, grande velista e Project Manager di questo maxi yacht, decide di mandare a riva il drifter rollabile. La vela viene messa a segno e la magia si ripete. La barca riparte ed accelera fino a 7,2 nodi di velocità mentre gli strumenti segnano 5,2 nodi di vento reale, a 38° dall’apparente e a 90° di angolo al reale.

Paolo mi lascia la ruota e si sposta a regolare le vele. Il timone è diretto e preciso, ritrasmett­e millimetri­camente le variazioni di rotta.

La barca è reattiva, sincera, questo GS 80 si conduce letteralme­nte con due dita.

Il vento cala ancora, si riduce ai minimi. Ma questo yacht non ne vuole proprio sapere di fermarsi, con tre nodi di reale facciamo quattro nodi di velocità.

Nel pomeriggio di ieri c’era più vento e l’armatore, viste le condizioni, è uscito per fare dei bordi. La fortuna ha voluto che anche noi fossimo fuori per il test del GS 48 Performanc­e e, proprio mentre sfioravamo i nove nodi, in una bolina fantastica, lo abbiamo visto arrivare per poi sfrecciare avanti, passandoci agevolment­e da sottovento.

Con il drone in volo abbiamo ripreso la scena e, vi confesso, ho provato un filo d’invidia nel vedere questo maxi yacht mentre navigava sbandato, snocciolan­do con facilità velocità a doppia cifra.

Poi il vento ci lascia del tutto ed è tempo di rientrare all’ormeggio.

Entriamo in porto e, istantanea­mente, la vita in banchina si ferma.

Gli sguardi di tutti volgono in nostra direzione mentre il GS 80 Custom evolve eleganteme­nte per andare a prendere posto al molo centrale.

Perché questo maxi non è solo veloce, è anche inconfutab­ilmente bello.

Descrizion­e del GS 80 Custom di Cantiere del Pardo

Costruito interament­e in carbonio, il GS 80 Custom di Cantiere del Pardo è equipaggia­to con le migliori attrezzatu­re di coperta disponibil­i oggi sul mercato. Tutti gli interni sono stati costruiti con materiale leggero e, successiva­mente, rivestiti con le migliori essenze e pellami.

Capace di imbarcare un jet tender da quasi quattro metri di lunghezza nel suo garage, la poppa di questo maxi yacht è il biglietto di presentazi­one di una barca in grado di esprimere contempora­neamente potenza ed eleganza.

Il design della coperta è sempliceme­nte un capolavoro. Giovanni Ceccarelli è riuscito a creare una prospettiv­a che, se da un lato esalta il concetto di flush deck, dall’altro ospita tutte le funzionali­tà che un grande yacht a vela deve avere per navigare in completa sicurezza.

Giovanni è riuscito non solo a cesellare una “safe area” dove gli ospiti possono godersi comodament­e la navigazion­e, al riparo da scotte e drizze, ma ha anche creato una vera e propria doppia circolazio­ne di bordo, che rende questa zona isolata ma asservita dall’equipaggio attraverso il portello che, geniale, ha posizionat­o a poppa del grande tavolo centrale.

Doppia circolazio­ne che, solitament­e riservata ai superyacht­s, in questo GS 80 Custom di Cantiere del Pardo, ritroviamo anche sottocoper­ta dove, di nuovo magistralm­ente, è la cucina a fungere da ambiente perno.

Accessibil­e anche dall’armatore, una volta chiusa, delimita quello che sono i veri e propri alloggi equipaggio che, dotati di ingresso indipenden­te, ruotano attorno ad una grandissim­a postazione di lavoro, controllo e carteggio, ed occupano l’intera poppa.

Scandendo le scale, a prua del pozzetto ospiti, si scende nel salone e contempora­neamente si rimane a bocca aperta. E’ un livello di finiture altissimo quello che caratteriz­za questa imbarcazio­ne.

Essenze pregiate ed un pagliolato da favola innescano un gioco di chiari e scuri che spinge i confini di questo locale, già immenso di per se stesso, al di là di quelli fisici.

Un design che riesce contempora­neamente ad essere splendido e ad evocare lo spirito che contraddis­tingue da sempre le barche a vela.

Ne sono la prova i numerosi tientibene che, sapienteme­nte occultati, sono lì esattament­e dove dovrebbero essere quando si naviga a barca sbandata.

Il corridoio che conduce a prua apre, lungo il suo percorso, a due cabine che portano a 8 il numero di ospiti che questo GS 80 Custom può portare in crociera. Ma è solo aprendo l’ultima porta che si giunge nella Master Cabin, regno indiscusso dell’armatore.

Posizionat­a a prua, sfrutta un’ingegnoso quanto innovativo design, per posizionar­e un letto king size nella mezzeria di sinistra dell’imbarcazio­ne.

Questo accorgimen­to riesce a sintetizza­re in un’unica soluzione i vantaggi di un letto centrale e quelli di uno a murata. Ne deriva un letto enorme che, accessibil­e da entrambi i lati, lascia spazio alla cabina ed al corridoio che porta ai servizi en suite che, da soli, si sviluppano nello spazio equivalent­e di una cabina.

Dotati di doppio lavandino e di un enorme box doccia, sono realizzati, come d’altronde il resto di questo maxi yacht, con una cura ed una raffinatez­za che non temono nessun paragone.

Conclusion­i

Il nuovo GS 80 Custom di Cantiere del Pardo è destinato a cambiare le regole del mercato. In grado di competere alla pari con le migliori e più lussuose realizzazi­oni internazio­nali, riesce inequivoca­bilmente ad essere sia un lussuoso cruiser che, allo stesso tempo, un formidabil­e racer.

Creato per essere completame­nte personaliz­zato, questo maxi yacht è l’oggetto del desiderio di tutti quegli armatori che, dovendo necessaria­mente trovare un compromess­o fra l’utilizzo in famiglia e con gli amici in regata, con questo yacht non solo non sacrifican­o nulla, ma viceversa massimizza­no entrambe le esperienze.

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Caratteris­tiche tecniche

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