The International Yachting Media Digest (Italy)

Filippetti Yacht

La, dove lo yacht nasce intorno al suo armatore

- Di Luca D'ambrosio

Compie dieci anni proprio in questi giorni Filippetti Yacht, uno dei cantieri che meglio rappresent­a il Made in Italy nel mondo. Capace di costruzion­i complesse, caratteriz­zate da un altissimo livello di personaliz­zazione, il cantiere è gestito da Fausto Filippetti che, dall’alto dei suoi quarant’anni di esperienza, ci ha accompagna­to alla scoperta della sua azienda.

Alla scoperta di Filippetti Yacht

Unico nel suo genere, questo cantiere comincia a stupire prima ancora di varcarne la soglia. Pensato e realizzato specificat­amente per la costruzion­e di grandi yachts, ne evoca la forma con una silhouette che non lascia adito a dubbi sulla sua funzione.

Qui la costruzion­e delle imbarcazio­ni è centrale e, caratteris­tica unica nel suo genere, visibile senza filtri dall’esterno. Un segno inequivoca­bile dell’orgoglio di saper costruire imbarcazio­ni prive di difetti.

L’enorme arcata centrale a vetri mette infatti a nudo una produzione che non solo non teme di esser visibile ma che, anzi, trae beneficio sia dell’ingresso in produzione di una enorme quantità di luce, che dagli sguardi di chi,

innamorato ed attento, ama veder costruire a regola d’arte un grande yacht.

E di grandi yachts in costruzion­e qui oggi ce ne sono molti e, affiancati l’uno all’altro, testimonia­no meglio di qualsiasi pubblicità come, armatori di tutto il mondo, affidino a questo cantiere, la costruzion­e dei propri sogni.

Più di 120 sono i metri complessiv­i delle 5 imbarcazio­ni in costruzion­e contempora­nea. Si inizia da sinistra con i trenta metri di un fantastico superyacht, completame­nte custom, che sarà varato nei prossimi mesi.

Si prosegue con lo scafo in costruzion­e di una Navetta, altro modello iconico di Filippetti Yacht che, a dimostrazi­one dell’affidabili­tà di queste imbarcazio­ni, in passato è stato consegnato al suo armatore australian­o via mare con una traversata da 3.000 miglia, da Singapore a Perth.

Al suo fianco fa bella mostra di sé la poppa di un F78, uno dei modelli della gamma Flybridge che, caratteriz­zato da una linea che riesce ad essere elegante e al contempo sportiva realizza, in soli 23 metri di lunghezza, aree esterne di inaspettat­a grandezza.

L’arte della costruzion­e navale qui è percepibil­e ovunque. Masselli, rifiniture pregiate ed un attenzione maniacale al dettaglio sono visibili a colpo d’occhio, in tutte i grandi yachts in costruzion­e.

Chiudono l’esposizion­e ben due esemplari della “piccola di casa” che, con i suoi 17,38 metri, ha letteralme­nte incantato il pubblico dell’ultimo salone di Miami e che, proprio lì, abbiamo avuto la fortuna di visitare e raccontare nello speciale dedicato a lei dedicato: il Filippetti S55.

... visibile senza filtri dall’esterno. Un Segno inequivoca­bile dell’orgoglio di saper costruire imbarcazio­ni prive di difetti.

Ma è entrando in azienda che si capiscono nel dettaglio le ragioni del successo di questo cantiere. Il design, la progettazi­one e la bellezza pervadono ogni ambiente che, immancabil­mente, è caratteriz­zato da

forme e funzioni che rappresent­ano un vero e proprio tributo al mare, alla navigazion­e e all’arte della costruzion­e delle imbarcazio­ni.

Uno show-room completame­nte dedicato alla personaliz­zazione, ci accoglie con un tripudio di componenti, di luci, di infiniti campioni di tessuto e di tutti gli accessori che servono, non solo ad allestire un’imbarcazio­ne, ma a renderla un oggetto unico ed indistingu­ibile, creato attorno alle richieste del suo armatore.

Armatore che qui riesce a far diventare realtà il suo progetto, a prescinder­e dalla difficoltà dello stesso.

Ne è un esempio la seconda unità della Navetta 26 che, realizzata appositame­nte

in versione nordica, oggi naviga felicement­e fra i fiordi ed i ghiacci dei mari del nord, protetta della sua prua rompighiac­cio e dal suo flybridge che, chiuso e riscaldato, rende possibili queste esplorazio­ni nel massimo comfort.

E’ certamente un armatore esigente quello che sceglie un Filippetti Yacht. anche Martina e Giovanni, seconda generazion­e della famiglia, già attiva e operativa in azienda.

Una passione che oltrepassa i confini del cantiere di Pesaro e che si spinge oltre, a Trieste e ad Olbia dove, con oltre 50.000 metri quadri di superficie complessiv­i, Come quello che un paio d’anni fa si è fatto costruire un fantastico F93 che, progettato da Fulvio De Simoni e motorizzat­o con una coppia di MTU 16V 2000 M94, è in grado di navigare a più di 40 nodi solcando in sicurezza le onde oceaniche americane.

Una passione sfrenata quella di Fausto Filippetti, una passione che hanno ereditato Filippetti Yacht riesce a garantire assistenza, manutenzio­ne e refitting ai suoi fortunati clienti.

Un cantiere molto particolar­e quindi, forse unico nel suo genere, le cui imbarcazio­ni non vediamo l’ora di provare.

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© The Internatio­nal Yachting Media

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