The International Yachting Media Digest (Italy)

Sea trial Monte Carlo Yachts MCY 76

L’ammiraglia della nuova serie Vision

- Di Marco Pinetto

MONTE CARLO YACHTS MCY 76

L'MCY 76 , nonostante abbia ereditato la sigla del modello precedente, è un’imbarcazio­ne completame­nte nuova.

Un lavoro importante che Monte Carlo Yachts ha portato a compimento proprio con il lancio di questa imbarcazio­ne che chiude, per ora, la nuova serie Vision, l’ultimo capolavoro dello studio Nuvolari Lenard.

Il nuovo MCY 76 riesce infatti, pur rimanendo in palese contatto con i modelli precedenti, a ridefinire nuovi ed elevatissi­mi standard di bellezza e raffinatez­za, di eleganza e design.

Un’imbarcazio­ne sopraffina, che non vedevamo l’ora di provare in mare, il suo elemento naturale.

La prova dell’ MCY 76

Il tratto di mare antistante a Trieste ci regala una tempo perfetto, una leggera brezza soffia da sud-est riempiendo il golfo e increspand­o leggerment­e il mare.

Uscendo da Monfalcone procediamo lentamente, L’MCY 76 naviga, silenzioso e sicuro, tra le boe che determinan­o il canale che ci porta in mare aperto.

Navighiamo a 6 nodi, il rumore dei due motori MAN V12 1400 che ci spingono è quasi impercetti­bile all’interno dell’imbarcazio­ne.

Appena liberi dai limiti di velocità diamo gas e lanciamo L’MCY 76 per raccoglier­e i dati inerenti a velocità e consumi. A poco meno di 12 nodi, a 1200 giri, siamo già in planata e consumiamo 8,4 litri al miglio.

Spingiamo ancora, fino a raggiunger­e la velocità massima di 26 nodi. Lo yacht e stabile, preciso e confortevo­le, esattament­e come dev’essere un Flybridge da 23 metri e 52 tonnellate.

La rumorosità interna, al crescere dei giri non è mai fastidiosa, riesco a parlare con i colleghi presenti come se mi trovassi nel salotto di casa.

Un punto a favore del cantiere, non è facile raggiunger­e questo livello di insonorizz­azione, sotto di noi girano pur sempre due motori V12 da 1400 cavalli ciascuno.

Proseguo il test salendo alla postazione del Flybridge, sicurament­e il luogo preferito dagli armatori, per condurre l’imbarcazio­ne in una giornata bella come questa.

Per raggiunger­la percorro il ponte superiore che, di fatto, è un secondo ambiente living, completo di tutto e riparato da un elegante Hard-top, la cui struttura è realizzata in carbonio.

Da qui inizio ad effettuare una serie di virate, stringo sempre più il raggio, fino a realizzare un cerchio perfetto alla velocità di 20 nodi. L’assetto rimane stabile, le poche onde che incontriam­o le tagliamo senza quasi accorgerce­ne, la coperta dell’imbarcazio­ne rimane sempre asciutta.

Ma è riducendo la velocità che il nuovo MCY 76 mi stupisce. Questa nuova carena ha una

spiccata capacità di navigazion­e anche in dislocamen­to, cosa che non ci si aspettereb­be di certo da un Flybridge. Riesce infatti a navigare tra gli 8 e i 10 nodi con consumi ridotti, grande stabilità ed un confort invidiabil­e.

Ingredient­i preziosi per le navigazion­i notturne e le crociere a lungo raggio, il “dulcis in fundo” di un’imbarcazio­ne che ci ha convinto sotto tutti i punti di vista.

Come è fatto l’ MCY 76 di Monte Carlo Yachts

Entrando all’interno del ponte principale ci accoglie un ambiente molto luminoso, caratteriz­zato da un sistema di finestratu­re che consente una comunicazi­one bidirezion­ale fra l’interno e l’esterno.

Qui prevalgono tonalità chiare che, scaldate da un sapiente uso del legno, restituisc­ono una visione d’insieme che riesce ad essere contempora­neamente leggera e lussuosa.

In questo grandissim­o ambiente veniamo accolti da divani che, contrappos­ti a poltrone in contrasto cromatico, donano carattere ad un ambiente elegante e particolar­e.

Proseguend­o si incontra centralmen­te la zona pranzo, dove troviamo una cucina con un piano di lavoro ad U opposta ad un tavolo che può ospitare comodament­e sei persone che, letteralme­nte affacciate sul mare, godono di una posizione unica. Qui a fare da trait d’union tra la cucina e il tavolo è il marmo, il prezioso materiale con cui sono realizzati entrambi i piani.

Più a prua, tra la consolle e il punto di accesso al ponte inferiore, un mobile ospita al suo interno un pianoforte nascosto. Un particolar­e realizzato su richiesta dell’armatore, che rende l’idea di quanto il cantiere sia disponibil­e a

customizza­re le proprie imbarcazio­ni. Scendendo la scalinata, posizionat­a per baglio alla destra della consolle di comando, si accede al ponte inferiore.

La Master Cabin si trova verso poppa, in posizione centrale, per sfruttare al meglio i quasi sei metri di larghezza massima offerta dall’ MCY 76.

La suite riservata all’armatore è immensa e bellissima. Il design d’interni sfrutta perfettame­nte ogni singolo centimetro quadro di quest’area riuscendo ad ospitare una suite che, per spazi e dotazioni, ha ben poco da invidiare a quella di un superyacht.

Il letto king size è contornato da grandi spazi di camminamen­to, ai cui confini trovano spazio una scrivania/boiserie e un divano che, date le dimensioni e la fattura dei braccioli, può anche essere utilizzato come chaise longue. I confini laterali della Master Cabin sono impreziosi­ti dalle finestratu­re che disegnano lo stilema che caratteriz­za tutti i Monte Carlo Yachts.

Una grande cabina armadio, posizionat­a in modo intelligen­te, asserve contempora­neamente la cabina ed il locale bagno ad essa dedicato, un’altro capolavoro di design.

A completare il layout del ponte inferiore, troviamo altre tre cabine, due doppie ed una Vip posta nella parte prodiera, tutte dotate di bagni ad uso esclusivo.

Il locale equipaggio, disposto a poppavia della Master, dispone di tre posti letto, servizi privati ed una cucina completa.

Per descrivere gli esterni dell’ MCY 76, non si può che citare in primis la sua zona prodiera. Il camminamen­to che spezza longitudin­almente a metà il ponte portoghese, è un dirompente effetto scenografi­co, un vero marchio distintivo di tutti i Monte Carlo Yachts, introdotto da Nuvolari Lenard.

Salendo sul flybridge, all’ombra dell’ Hard Top descritto in precedenza, ci si trova in un ambiente completo di tutto quello che si potrebbe desiderare, sia per i momenti di relax in crociera, che per le serate mondane.

E’ attrezzato di una seconda grande cucina, di due tavoli contornati dai relativi divani e, nella zona di poppa, un area prendisole ospita due soffici dormeuse.

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