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BECOMIA YACHT HOW DESIGNNGER ? Come diventare yacht designer?

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In civil architectu­re - be it public, commercial or residentia­l - it would be impossible for a young person without the necessary complete design and be taken seriously. He or she would be derided by other architects and not even given a second glance by the market. The nautical industry, on the other hand, is so unprofessi­onal that it aside, aspiring young yacht designers need to be humble enough to realise they require an in-depth knowledge of boats both in terms of how they are used and the processes involved in conceiving and building them. That knowledge will only come through a broad translates to spending time working in design studios and yards issues to quality details. When it comes to actually getting out on the water, they don’t need their own boat but can simply get a continue developing their computer skills and knowledge of CAD the right opportunit­y comes around to propose a design. Of course, gigayachts. But young designers tend to come up with solutions aimed to dazzle rather than be of any practical use. While I agree that contempora­ry technologi­es mean we can dream of solutions that will improve life aboard, I still can’t accept that dazzling solutions that are problemati­c to implement and hamper navigabili­ty should genuinely new and original (not plagiarise­d!), it also has to cover all the bases in terms of feasibilit­y! So to summarise, I would strongly recommend that anyone passionate about nautical architectu­re build up the necessary theoretica­l and practical background before venturing into producing a complete boat design. Don’t think that a designers are actually the modern-day equivalent of the shipwright 146 In architettu­ra edile, che sia pubblica, commercial­e o residenzia­le, è pressoché impossibil­e che un giovane senza aver seguito la necessaria scuola e conseguito esperienza, pretenda di presentare dei progetti completi. Sarebbe deriso dagli architetti non preso in consideraz­ione dal mercato. L’industria nautica è invece così poco profession­ale da accettare qualsiasi progetto presuntuos­amente proposto da qualsiasi inesperto. Sarebbe importante che oltre alla passione, i ragazzi aspiranti yacht designer avessero l’umiltà di conoscere le barche, sia nell’utilizzo che nei processi di concezione e costruzion­e. Questa conoscenza dovrebbe essere appresa con le diverse esperienze, scolastica, profession­ale e di navigazion­e. Dovrebbero pertanto lavorare in uno studio di progettazi­one e in un cantiere per capire da vicino le vere problemati­che delle barche, dai fattori di sicurezza ai dettagli di qualità. Nel frattempo dovrebbero continuare a sviluppare le proprie capacità di utilizzo di computer e programmi di disegno e progettazi­one. In questo modo, potrebbero presentars­i al momento progetto. E certamente le prime proposte dovrebbero riguardare barche di dimensioni adeguate e non giga yacht pazzeschi, oltretutto con caratteris­tiche di scarsa navigabili­tà. Infatti questi giovani creativi cercano di proporre subito soluzioni che vogliono stupire più che servire. E mentre concordo che le tecnologie contempora­nee lasciano sognare soluzioni che migliorano la vita a bordo, non posso invece accettare soluzioni che stupiscono ma i cui problemi di realizzazi­one e navigabili­tà, vengono completame­nte lasciati risolvere ai veri esperti del mestiere. Troppo facile! Una buona nuova idea non è solo nuova e originale (e non copiata!), ma deve contenere già i concetti base della sua fattibilit­à! Riassumend­o, consiglio vivamente a tutti gli appassiona­ti di architettu­ra nautica di costruirsi il necessario background teorico e pratico prima di avventurar­si nel progetto completo di una barca. E non pensare che una buona conoscenza di yacht designer. Il quale in realtà è il moderno Mastro d’Ascia e in tale qualità deve poter proporre tutta l’esperienza del Maestro.

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