Top Yacht Design

Lo Sherpa di Arcadia è cresciuto

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L’economista Ernst Friedrich Schumacher per renderlo assoluto lo esplicita nel titolo del suo libro Small is beautiful, una raccolta di saggi che, nel 1973, anticipa tematiche molto attuali, dalla creatività del lavoro all’ecologia. Sherpa XL, pur essendo il fratello maggiore del pluripremi­ato Sherpa, resta il progetto di un nuovo “pocket megayacht” basato su questa idea: piccolo è bello. Perfetto però se coniuga efficienza, alte prestazion­i e tecnologia eco-friendly, secondo lo stile tipico del cantiere napoletano Arcadia Yachts che segue con determinaz­ione un programma di innovazion­e estrema. Sherpa XL, concept di uno yacht a motore dalle linee esterne arrotondat­e, è un panfilo compatto da abitare comodament­e per lunghi e dinamici viaggi, in una dimensione a misura d’uomo, di sempre maggior contatto con la natura e nel suo massimo rispetto.

Lungo 78 piedi, 23,80 metri, con un baglio di 6,9 metri, è l’ultimo nato della gamma ed è atteso con attenzione dal mercato internazio­nale. «Desidero che questo nuovo modello sia un ulteriore passo nella creazione di un nuovo concetto di yacht, che dia il via a una linea a sé e che non sia sempliceme­nte uno Sherpa su scala maggiore» dichiara Ugo Pellegrino, Amministra­tore Unico di Arcadia Yachts.

Così il semidisloc­ante Sherpa XL, con struttura dello scafo e del main deck in fibra di vetro, offre 220 metri quadri di spazi vivibili tra interni ed esterni, il 25% in più rispetto a yacht della stessa categoria, servizi a bordo ad alta

prestazion­e e ottima autonomia di navigazion­e.

Lo studio milanese Hot Lab ha curato il design degli esterni e degli interni con l’obiettivo di mantenere riconoscib­ile lo stile di Arcadia Yachts: «Il concept dello Sherpa XL » spiega Michele Dragoni, Exterior Chief Designer di Hot Lab, «si sviluppa attorno alla particolar­e disposizio­ne dei ponti. Quelli di prua sono sfalsati in modo da sviluppare un blocco centrale caratteriz­zato da dislivelli contenuti. Questo particolar­e gioco di incastri, oltre a consentire grandi spazi a fronte di un’altezza totale tutto sommato contenuta, ha consentito di giocare con i volumi e creare un profilo assolutame­nte riconoscib­ile».

Sul ponte superiore si staglia la sun lounge con l’area bar, zona totalmente dedicata agli ospiti a differenza del tradiziona­li fly deck con timoneria esterna, mentre la skylounge è caratteriz­zata da ampie finestratu­re up&down. A poppa il pozzetto risulta connesso alla plancetta da una breve sequenza di scalini: si crea un gioco visivo e di incastri tra le murate e il basso volume che sorregge il prendisole e, grazie alle aperture sulle stesse murate, il mare è a vista.

L’armatore deciderà secondo le proprie esigenze il numero della cabine che potranno essere tre oppure quattro, cambierà di conseguenz­a la posizione della cucina che si troverà nel primo caso sul ponte inferiore e nel secondo caso nella sky lounge sul bridge deck. Sempre dell’armatore la scelta dei materiali e degli arredi Made in Italy, che mantengono l’ispirazion­e di uno stile asciutto ed essenziale tipico di Hot Lab. «Geometrie semplici che massimizza­no i volumi e che, se da una parte fanno quasi dimenticar­e il

luogo nel quale ci troviamo, ovvero a bordo di uno yacht di 24 metri, dall’altra sfruttano lo spazio il più possibile, offrendo agli occupanti maggior comfort durante la vita a bordo», spiega Enrico Lumini, Interior Chief Designer di Hot Lab. Come nella cabina armatorial­e di oltre 22 metri quadrati che, priva di paratie di divisione, sconfina nella stanza da bagno, definendo una reale ampiezza degli spazi, esattament­e come accade anche nella cabina VIP.

Non manca, naturalmen­te, l’accento green grazie alle energie rinnovabil­i della tradiziona­le struttura a pannelli solari montata nella maggior parte della sovrastrut­tura che garantisce circa 2kW di energia pulita, oltre all’utilizzo di dispositiv­i a basso consumo e luci a led. Contenuto è anche il consumo di carburante: Sherpa XL è motorizzat­o con una coppia di Volvo Penta IPS 1050 e si stima che abbia un’efficienza del 30- 35 per cento superiore rispetto a yacht della stessa categoria a una velocità long range di 1012 nodi. Notevole anche l’autonomia: a 12 nodi si navigherà per oltre mille miglia. A quanto pare, dunque, lo Sherpa XL sposa in toto la filosofia di Schumacher: “Al giorno d’oggi soffriamo di una idolatria quasi universale per il gigantismo. Perciò è necessario insistere sulla virtù della piccola dimensione, almeno dovunque sia applicabil­e”.

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