Juan Kouyoumdjian

A portrait of one of the most ingenious yacht designers of our time. He has penned some of the most successful and innovative yachts of recent years Ritratto di uno dei più geniali yacht designer del nostro millennio che ha firmato le barche più vittorios

In 1999, his international debut design shook the world’s leading international offshore race, the Admiral’s Cup, to its core. When faced with the radical and very fast Krazy K-Yote Two, the sailing establishment rebelled and hobbled her rating. But the young gun with the unpronounceable surname name was here to stay. Now known simply as Juan K, his boats have won three Volvo Ocean Races, two Olympic golds, seven world titles, and set nine records. The Argentinean has also worked on six America’s Cup challenges. “Passion is what drove me to become a designer,” says 48-year-old Juan Kouyoumdjian. “I started out in the Optimist, took a brief detour into golf. But by 17, I was back into boats with Mani Frers, the son of Germán who is also the designer that influenced me most”. A degree from Southampton was capped off by a spell with Philippe Briand before Juan K opened his own studio in La Rochelle, France, in 1997. “My first boat was an eight-metre. A day sailer.

Then I go the commission for a 50’ for the Admiral’s Cup that was built by Goetz shipyard”.

Nel 1999 la barca del suo esordio sul palcoscenico mondiale fece traballare la regata-top della vela d’altura, l’Admiral’s Cup, e il sistema su cui si reggeva. Uno scrollone indimenticabile come la difficoltà di pronunciare il nome di quel giovane, sconosciuto e scomodo progettista. Così, l’establishment, per risolvere il problema della barca, si chiamava Krazy K-Yote Two ed era sorprendente e vincente, le aumentò il rating rendendola inoffensiva. Per il nome del designer si fece in fretta: restò quello di battesimo, Juan, ma il cognome, Kouyoumdjian , diventò K. Da allora i progetti di Juan K, raccolgono vittorie e seminano avversari. Le sue barche hanno vinto, tra l’altro, tre volte la Volvo Ocean Race, due ori olimpici, sette mondiali, stabilito nove record e lui ha lavorato a sei sfide all’America’s Cup, come recita la scheda del suo studio a Valencia, Spagna. «È stata la passione a farmi diventare progettista», spiega Juan Kouyoumdjian, classe 1971, nato a Buenos Aires, Argentina, in una famiglia di velisti. «Ho cominciato con l’Optimist». Breve parentesi con il golf poi, verso i 17 anni, di nuovo in barca, anche con Mani Frers, figlio di Germán Frers. «Il progettista che mi ha maggiormente influenzato».

“Designing is a challenge: an intellectual exercise”

“La progettazione è una sfida, un esercizio intellettuale”