Out of the Box
Da alcuni anni le barche a motore vengono sempre più spesso allestite con mobili e complementi di arredo residenziale, piuttosto che di progettazione nautica.
Mi riferisco soprattutto alle barche a motore sopra i 18 metri perché su quelle a vela o a motore più piccole, in genere le forme dello scafo non offrono lo spazio necessario per inserire gli elementi di arredamento residenziale, che obbligherebbero a rinunciare a tutti i volumi di stivaggio contenuti nei mobili progettati per la vita di bordo. Superato questo limite architettonico nelle barche più grandi, il trend “residenziale” ha una duplice origine: una economica e una di stile.
La prima è di facile comprensione: l’economia di scala del settore residenziale non è raggiungibile da quello nautico dove il numero di barche costruite è molto inferiore, e quindi il vantaggio nel costo di costruzione e allestimento delle barche diventa sempre più consistente con l’aumentare dei volumi da allestire.
La seconda motivazione è sorella della prima: il mercato residenziale è molto più grande e soprattutto avanzato nella ricerca di soluzioni stilistiche di arredo, e pertanto è più facile trovare elementi interessanti in quell’offerta che in quella nautica che non è ispirata né progettata dai grandi designer internazionali che si confrontano quotidianamente con la concorrenza del mercato residenziale.
Queste sono le ragioni da “intelligenza artificiale“! Poi può intervenire la sensibilità personale che secondo me dovrebbe portare a offrire sempre delle vere barche con il loro sapore tradizionale pur ringiovanito da nuovi materiali e stili, ma senza perdere il senso vero della barca che galleggia sul mare! E qui viene fuori la differenza fra i bravi e i meno bravi, fra chi è capace di lanciare uno stile e chi invece si ferma a una mera imitazione o addirittura a un’accozzaglia di elementi che in una casa sarebbero bellissimi mentre su una barca perdono senso.