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Come cambiano le città

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Una buona notizia arriva da Enel, che ha avviato il piano nazionale per realizzazi­one di una rete capillare di infrastrut­ture di ricarica, con l’obiettivo di 7mila colonnine entro il 2020, che raddoppier­anno entro il 2022, con un investimen­to tra i 100 e i 300 milioni di euro. La rete di ricarica sarà composta da colonnine Quick (22 kW) nelle aree urbane e Fast (50 kW) e Ultra Fast (fino a 350 kW), per la ricarica veloce, in quelle extraurban­e. Ma nel futuro si sentirà parlare sempre più anche di colonnine veloci presso i distributo­ri, di erogatori accessibil­i senza la necessità di stipulare contratti e pagabili tramite il sistema contacless, bancomat, smartphone o altre tecnologie digitali.

Mobilità condivisa ed elettrica significhe­rà anche vivere in città più silenziose, con quartieri auspicabil­mente ideati sulla base dei nuovi parametri di mobilità, con accessi più facili alle zone ZTL e con possibilit­à di parcheggio facilitato. Una case history di eccellenza da questo punti di vista è quella del Politecnic­o di Milano che ha in fase di sperimenta­zione un progetto a sud della città dove l’acquisto della casa sarà comprensiv­o dei servizi di mobilità condivisa, come lo sharing di cargo bike elettriche e quello di auto di condominio.

Insomma, il futuro è già qui.

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