Multi- mobility
è il concetto che guiderà la mobilità cittadina nei prossimi anni, un modo di intendere gli spostamenti nei centri urbani che faciliterà anche l’esperienza dei traveller e che vede al centro le reti di trasporto pubblico. A che punto siamo?
Città meno congestionate dal traf co, aria più pulita, più piste ciclabili e più mezzi in sharing mobility: è questa la fotogra a della città integrata perfetta, che vede in primo piano le reti dei trasporti pubblici, dalla cui ef cienza e sostenibilità dipendono non sono le esperienze di viaggio dei traveller, ma la stessa vivibilità dei nostri centri urbani.
Ma cosa accade realmente, oggi, nelle nostre città?
Analizzando quanto il sistema dei trasporti pubblici incida sulla qualità della vita delle persone, quindi anche dei viaggiatori, in 100 città del mondo, il Sustainable Cities Mobility Index 2017 relega le italiane Milano e Roma rispettivamente al 28esimoe al 53esimo posto, e secondo uno studio di AsstraAssociazione Trasporti, in Italia sono più di 8mila gli autobus euro 0 o 1 nelle grandi città da rottamare.
D’altro canto, proprio a Milano è stato inaugurato pochi mesi fa il nuovo metodo di pagamento ai tornelli della metropolitana mediante pos. Basta avere una carta contactless per pagare la propria corsa, ma funzionano anche smartphone e smartwatch sui quali è stata digitalizzata la carta di pagamento.
Il vantaggio evidente, soprattutto per chi non prende la metro tutti i giorni, è quello di non
rischiare di sbagliare biglietto o tariffa, oltre ovviamente all’immediatezza del pagamento, e le cose vengono facilitate anche per la tracciabilità dei pagamenti. Il sistema infatti misura i viaggi effettuati nel corso di una giornata ed è in grado di addebitare la tariffa più vantaggiosa per il passeggero, per esempio calcolando la tariffa giornaliera anziché a corsa dopo il terzo viaggio in un’unica giornata.
Uno sguardo in Europa
Milano è la prima città italiana a off rire il pagamento contactless sulla sua rete metropolitana urbana ed extra urbana, e conta di espanderlo anche ai mezzi di super cie, realtà che tra l’altro è già un’abitudine a Londra,
dove dal 2012 si può pagare con la carta su tutta la rete di Transport for London, i mezzi di trasporto pubblico della capitale britannica.
Del resto proprio a Londra si ispirò il capoluogo lombardo per la creazione dell’area C ed è ancora Londra a darci un altro esempio da seguire in fatto di trasporti pubblici con il progetto, in fase di realizzazione, di un passante ferroviario di oltre 130 km di cui 21 in galleria che attraverserà il centro di Londra, e fornirà un servizio suburbano ad alta f requenza che collegherà la città con parti del Berkshire e del Buckingham Shire con l’Essex.
In Europa, a Vienna la mobilità integrata ha la faccia, anzi l’interfaccia, di un app, quella messa a punto dall’azienda di trasporti pubblici Wiener Linen – WienMobil – esempio virtuoso di come promuovere e soprattutto facilitare gli spostamenti cittadini ed extra urbani che può essere interrogata per comporre il proprio percorso con mezzi pubblici e in condivisione, e che permette anche di acquistare i biglietti, prenotare taxi.
Le città italiane tra presente e futuro
Secondo il recente ‘Rapporto Censis Michelin sulla mobilità degli italiani l’auto resta il mezzo più utilizzato dai nostri connazionali: il 64,5% utilizza infatti l’automobile per i propri spostamenti, soprattutto per quelli casa-lavoro, con 11,4 milioni di persone che nel giorno feriale medio percorrono un massimo di due chilometri.
Ma dai dati dell’Osservatorio Mobilità degli Italiani, curato semestralmente per il Forum QualeMobilità da Lorien Consulting, emerge come i livelli di mobilità nazionali siano sempre più elevati: gli italiani in media utilizzano tre mezzi differenti, e in termini di multi-mobilità, gli utilizzatori sono perlopiù persone che appartengono alle fasce alte, più ricche e istruite della popolazione. Ma l’attenzione, ancora un volta, va su Milano, i cui cittadini - secondo l’Osservatorio – pensano che essere una smart city signi chi mettere a disposizione servizi di sharing mobility integrati con il trasporto pubblico.
“La mobilità sostenibile è già una realtà in molte città italiane – riferisce Andrea Poggio, responsabile mobilità sostenibile di Legambiente -, è la mobilità pubblica elettrica con metropolitane, treni urbani, tram, autobus e lobus, ma persino scale mobili, tapis roulant, funivie e cremagliere.
Ecco perché è proprio nelle città che la mobilità del prossimo futuro potrà diventare non solo elettrica, quindi a zero emissioni, ma anche connessa - individuabile con lo smartphone, dalla bici all'autobus- e condivisa, e i viaggi diventeranno sempre più plurimodali. Useremo cioè più mezzi di locomozione per compiere lo stesso spostamento: per esempio bici più treno, metropolitana più monopattino, aereo e auto a noleggio o in sharing, auto più treno, ecc.”.
"Mobilità sempre più connessa"