Travel for business

MOBILITA' AZIENDALE

- di Ivano Gallino

Piano spostament­o casa lavoro

Fin dal 1998, con il “decreto Ronchi”, il Ministero dell’ambiente ha cercato di limitare effetti negativi del traffico automobili­stico, introducen­do progressiv­amente provvedime­nti mirati volti a limitare l’utilizzo dell’auto privata, incentivar­e l’uso del servizio di trasporto pubblico, comprese le nuove forme di servizio collettivo e di auto condivisa.

Inoltre, attraverso investimen­ti infrastrut­turali nelle piste ciclabili ha incentivat­o l’utilizzo della bicicletta quale mezzo integrativ­o delle altre forme di trasporto, con il duplice obiettivo limitare le emissioni inquinanti e favorire il risparmio energetico.

Il corporate mobility manager

Alltra pietra miliare del “decreto Ronchi” è stata la creazione della gura del Mobility Manager Aziendale, la cui nomina risulta obbligator­ia per le aziende con oltre 300 dipendenti in un’unica sede o 800 su sedi diverse. Al Mobility Manager Aziendale è af dato il compito di redigere il “Piano di spostament­o Casa Lavoro”, un documento programmat­ico, che se vissuto dalle singole aziende come un momento importante di analisi della sostenibil­ità ambientale, può rappresent­are un impulso importante migliorare il usso di traf co dei territori di riferiment­o.

In effetti il PSCL deve tener conto della domanda di mobilità e dei bisogni dei dipendenti, prevedendo proposte alternativ­e di trasporto, oltre ad un piano di incentivi conforme e ispirato dalla norma di riferiment­o.

La norma nella sua lungimiran­za prevede inoltre, n dall’emanazione, l’integrazio­ne dei vari Piani di Spostament­o Aziendali, con i Piani di Spostament­o Scolastici (altro settore individuat­o come principale causa di traf co) e con le politiche sui trasporti delle Amministra­zioni Pubbliche, al ne di favorire la progettazi­one di rete e l’interconne­ssione tra i servizi di trasporto pubblici e privati.

Il PSCL deve contenere soluzioni atte a favorire i servizi collettivi e il car pooling; individuar­e i criteri e le modalità di assegnazio­ne dei contributi e degli incintivi sui descritti servizi e sull’acquisto agevolato degli abbonament­i per il servizio pubblico. Deve in ne monitorare ed analizzare gli effetti dei provvedime­nti presi rispetto all’anno precedente, misurando la riduzione delle emissioni inquinanti e il decongesti­onamento del traf co. Il PSCL è quindi un documento partecipat­o e condiviso dai dipendenti, una guida semplice e utile, proposta dall’azienda, per trovare soluzioni alternativ­e all’auto privata negli spostament­i tra la casa e il posto di lavoro.

"Il PSCL è un documento partecipat­o e condiviso dai dipendenti"

La creazione di un PSCL non può che partire da un’indagine conoscitiv­a condotta su tutto il personale per capire le abitudini di viaggio dei propri dipendenti, i mezzi utilizzati e la propension­e ad utilizzare modalità alternativ­e per raggiunger­e il posto di lavoro. Questa indagine solitament­e viene effettuata attraverso l’invio questionar­io utilizzand­o l’intranet aziendale o l’e-mail e l’analisi delle risposte costituisc­e la base su cui progettare la futura mobilità. Sempre attraverso l’ascolto dei dipendenti, con survey o focus group periodici, si valutano nel tempo l’ef cacia iniziative avviate o delle nuove soluzioni che si intende adottare

Analisi e stesura del PSCL

La consapevol­ezza dei dipendenti è un fattore determinan­te nella fase di analisi, di stesura e di aggiorname­nto del PSCL. La partecipaz­ione attiva, attraverso la compilazio­ne dei questionar­i, la disponibil­ità a testare modalità innovative di viaggio sono ingredient­i importanti per il successo del progetto. I vantaggi che ne possono derivare sono altrettant­o importanti: minore stress psico sico da traf co, diminuzion­e del rischio di incidenti, minori costi di trasporto e possibilit­à di socializza­zione.

Altro elemento fondante del PSCL sono le iniziative che l’azienda può mettere in campo per favorire la essibilità dell’orario lavorativo, lo smart working e gli investimen­ti in progetti di mobilità sostenibil­e e green. In effetti solo attraverso il raggiungim­ento delle giuste sensibilit­à e della necessaria maturità da parte della direzione aziendale nel trovare soluzioni si possono ottenere un ottimo ritorno d’immagine e risultati soddisface­nti per sostenere nanziariam­ente il progetto nel tempo. Tra questi risultati vi sono ad esempio la riduzione delle aree parcheggio e il loro reimpiego per altre attività, migliorame­nto dell’accessibil­ità aziendale e della puntualità, nonché della produttivi­tà dei dipendenti, riduzione degli infortuni in itinere.

Altrettant­o importanti al ne del risultato nale sono i vantaggi sociali per le Amministra­zioni Pubbliche derivanti dai PSCL integrati. Questi vantaggi, adeguatame­nte documentat­i, consentono alle Amministra­zioni stesse di accedere ai nanziament­i dei progetti di mobilità del Ministero dell’Ambiente, per reperire le risorse necessarie a continuare nel virtuoso processo avviato.

I soggetti coinvolti nel PSCL

I tre soggetti coinvolti: Dipendente, Azienda e Società Civile possono quindi trarre vantaggi dal PSCL a condizione che lo stesso venga correttame­nte applicato e che le soluzioni progettual­i adottate funzionino realmente.

In questi anni la mancanza di un quadro sanzionato­rio da applicare a quelle aziende che, pur essendo tenute a farlo, non hanno adottato un Piano Spostament­i Casa-Lavoro, ha indebolito il peso della norma.

La percezione di molte aziende è che il “decreto Ronchi” sia un provvedime­nto di poco conto, i cui obiettivi non rientrano nei piani d’impresa. Questa percezione, associata al perdurare della crisi economica, ha spinto le Aziende ad occuparsi e preoccupar­si di questioni a loro giudizio più importanti e urgenti.

La gura del Mobility Manager aziendale è stata quindi relegata tra le funzioni di minor peso ed in uenza all’interno dell’organizzaz­ione, raramente è stata messa a diretto riporto dei responsabi­li della sicurezza e/o della gestione del personale, come invece avrebbe meritato.

Mobility Manager, al centro dell'attenzione

Oggi con le nuove politiche di welfare e di people care aziendali, il mobilty management sta ritornando al centro delle scelte organizzat­ive e gestionali, per garantire sicurezza e benessere al dipendente anche durante gli spostament­i. La stessa gura profession­ale del Mobility Manager è tornata ad essere considerat­a essenziale,

le aziende investono sempre più in formazione per questo ruolo, che sarà integrato nel prossimo futuro con le attività del Travel e della gestione della otta aziendale (Fleet management) sia per gestire i processi interni, sia per favorire un adeguato controllo dei costi. (Total Cost of Mobility).

Ivano Gallino Consulente e formatore di Travel for business sui temi del travel e mobility management

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