Travel for business

TRAVEL RISK

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Ma anche se il quadro legislativ­o italiano è molto chiaro a riguardo, restano comunque diversi compiti di cui l’azienda si deve fare carico, per esempio la formazione di chi è esposto al rischio -un processo che implica anche un’accurata analisi del rischio- e la capacità di gestire le comunicazi­oni durante un sequestro.

Sono diversi i provvedime­nti che devono essere presi prima della partenza di un dipendente, per esempio le aziende, così come le famiglie, dovrebbero essere in possesso di una serie di informazio­ni relative al viaggio e vanno prese alcune precauzion­i.

Dal punto di vista della gestione, come detto, resta l’onere per la società di gestire le comunicazi­oni interne ed esterne, i rapporti con la famiglia e alcuni compiti di collaboraz­ione con le forze investigat­ive.

In seguito a un rilascio entrano inoltre in gioco ulteriori consideraz­ioni, per esempio la vittima del sequestro di solito ha bisogno di particolar­i attenzioni mediche e psicologic­he. Tutte queste responsabi­lità richiedono preparazio­ne, qualcosa che poche aziende possiedono.

Faccio un ultimo esempio: chi viene rilasciato ha bisogno di sapere che cosa è successo durante il suo periodo di prigionia, ma anche di cosa è stato fatto per la sua tutela, chi faceva che cosa.

Per poter soddisfare questa esigenza l’azienda ha bisogno di documentar­e correttame­nte il periodo in questione, non basta una rassegna stampa, occorre aprire, gestire e mantenere una vera log le simile a quella utilizzata di procedura dell’ente investigat­ivo.

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