Travel Procurement Experience
Quando il secondo giorno arrivo sul posto di lavoro, mi accorgo che nella via adiacente c’è un piccolo hotel con giardino e un accogliente dehor dove gli ospiti stanno facendo colazione; attratta dalla struttura entro a chiedere informazioni, e il receptionist mi illustra i servizi e le tariffe, estremamente concorrenziali con quelle del mio attuale hotel, e disponibili per le aziende, sia in convenzione diretta che attraverso portali di prenotazioni alberghiere.
Penso con un certo disappunto che, a suo tempo in azienda avevamo deciso di prediligere solo accordi con catene in tutte le località ove fosse possibile, perché le ritenevano più convenienti e in grado di offrire un servizio più elevato.
L’esperienza della mattina mi fa sorgere i primi dubbi sulla bontà della strategia; io avrei soggiornato con piacere nel piccolo hotel, anche perché la vicinanza al posto di lavoro mi avrebbe consentito di dedicare il tempo destinato al trasferimento hotel-lavoro ad un po’ di esercizio sico (un po’ di ginnastica ed una corsetta), prima di iniziare la giornata di lavoro.
Anche il terzo giorno inizia in salita, perché al momento del checkout l’addetta alla reception mi presenta il conto del Wi-Fi; io le contesto l’addebito, dal momento che mi risulta che il Wi-Fi sia compreso in tariffa, ma lei gentilmente mi fa notare che solo per la prima notte il servizio è compreso, nel caso di soggiorni più lunghi (meno frequenti) il servizio di Wi-Fi è a pagamento. Dal momento che l’accordo con la catena alberghiera è di mia responsabilità mi rendo conto della leggerezza avuta nella sua de nizione; pertanto non posso far altro che pagare e mettere in agenda, per il mio rientro, un’attenta veri ca delle condizioni di uso del Wi-Fi per tutti gli accordi con le catene alberghiere, onde evitare simili futuri problemi ai miei colleghi.