Travel Experience
La rivoluzione del modo di intendere il business travel
I business traveller viaggiano fondamentalmente per due motivi: raggiungere obiettivi aziendali e accrescere la propria esperienza professionale e personale. Fino a qualche anno fa, però, alla trasferta di lavoro si associavano viaggi solitari da e per l’aeroporto, una riunione in mezzo, e nulla più. Se ci pensiamo, quante cose sono cambiate nell’esperienza di viaggio? Moltissime, praticamente è cambiato tutto, è il business travel a essere cambiato, il modo in cui si effettuano le prenotazioni, con cui si comunica, come si viaggia e come si paga. E sono anche cambiate le aspettative delle travel policy.
Oggi parlare di travel experience signi ca includere concetti come quelli di welfare – il viaggio visto come un’opportunità -, soddisfazione – in termini di crescita ed esperienza -, benessere – perché la trasferta diventi un momento arricchente e non soltanto un impegno di lavoro lontano da casa -, retention, il viaggio inteso come un plus. Si tratta di concetti positivi perché sì, il traveller di oggi è più felice, meno frenetico, meno solo e soprattutto molto più consapevole. Secondo la ricerca di Acte e American Express ‘Meet the modern business traveller’, l’85% dei travel manager riceve da parte dei viaggiatori richieste di una maggiore sostenibilità nell’equilibrio tra vita privata e lavoro.