Come cambiano gli aeroporti
Gli aeroporti sono terreno fertile per le sperimentazioni tecnologiche. L’obiettivo, per il viaggiatore, è quello di migliorare l’esperienza con procedure più snelle e sicure, che evitino code e lunghe attese, esperienze negative e soprattutto - un aspetto molto interessante per i business traveller – che siano il più personalizzate possibile. Tra le soluzioni più interessanti da questo punto di vista ci sono quelle offerte dalla biometria, che attraverso il riconoscimento facciale, promette di velocizzare sensibilmente la fase di imbarco eliminando i controlli per come li intendiamo oggi. Diversi vettori stanno già mettendo in pratica alcuni accorgimenti, per esempio Delta Airlines ha inaugurato il suo primo terminal biometrico nell’hub di Atlanta, mentre American Airlines ha avviato una sperimentazione nell'aeroporto di Los Angeles. E se la connessione in volo è oramai un servizio su cui tanti vettori sanno di dovere puntare – sono oltre 80 le compagnie che lo hanno attivato – la travel experience in volo promette di diventare anche sempre più immersiva, grazie ai dispositivi di realtà virtuale (VR) come Oculus, Google VR o PlayStation VR e di realtà aumentata (AR), puntando a migliorare l’esperienza di intrattenimento per i passeggeri.
Ma tornando a terra per un attimo, a cambiare sarà anche il modo di fare il check-in. Per esempio, Amadeus ha di recente annunciato una partnership con Off Airport Check-In Solutions (OACIS) con l’idea di permettere ai passeggeri di fare il check-in e lasciare il bagaglio in luoghi altri rispetto all’aeroporto, come l’hotel, una stazione ferroviaria o anche in occasione della registrazione a un evento. La tecnologia che sta alla base è quella del cloud, che permette di effettuare i controlli da remoto, e provvedere in seguito a mandare il bagaglio a giusta destinazione. Si tratta in realtà dell’evoluzione smart di un servizio che ha già dato prova del suo apprezzamento ed è stato adottato in diversi aeroporti del mondo – da Las Vegas a Hong Kong.